CANTI XXX-XXXII
Empireo
Canto XXXI
o (Primo Mobile)
IX ciel
Luogo e tempo
Empireo; sera di giovedì 14 aprile 1300
Categoria di beati
I beati della Candida Rosa
Condizione e aspetto
Seggono, come petali di una rosa, sui gradini di un anfiteatro celeste
Dante osserva i beati, che si mostrano in forma di un’immensa e candida rosa, e gli angeli, che volano come api
da Dio ai beati e viceversa; questo spettacolo tuttavia non
gli impedisce di ammirare lo splendore di Dio, che penetra attraverso ogni cosa. Il pellegrino – il cui stupore è
paragonabile a quello che dovettero provare i barbari di
fronte alle meraviglie di Roma – si volge a Beatrice per
interrogarla, ma al suo posto trova un vecchio dall’espressione lieta e benigna. Questi spiega a Dante di essere stato
pregato dalla stessa Beatrice di guidarlo verso la visione di
Dio; gli mostra quindi dove è seduta la beata, nella terza
fila della candida rosa: il poeta la ringrazia per averlo guidato in Paradiso, pregandola di preservare la sua anima
dal peccato fino al giorno della sua morte. A queste parole
Beatrice risponde guardandolo e sorridendogli prima di
rivolgere di nuovo il suo sguardo a Dio. Mai amore tra un
uomo e una donna raggiunse vette più eccelse e trovò un
sigillo più sublime di questo. Il vecchio, che è san Bernardo di Chiaravalle, è pronto a svolgere la propria missione
di guida: invita Dante a contemplare di nuovo la rosa dei
beati per fortificare la sua vista, che dovrà risalire lungo il
raggio che porta alla visione di Dio; lo rassicura affermando che avranno la protezione della Vergine Maria, della
quale è il più devoto fedele. Dante allora rivolge lo sguardo alla Madonna e vede una luce più intensa delle altre in
un tripudio di mille angeli festanti.
Empireo
Canto XXXII
o (Primo Mobile)
IX ciel
Luogo e tempo
Empireo; sera di giovedì 14 aprile 1300
Categoria di beati
I beati della Candida Rosa
Condizione e aspetto
Seggono, come petali di una rosa, sui gradini di un anfiteatro celeste
San Bernardo illustra a Dante la disposizione dei beati
nella rosa. Sotto Maria, che siede nel gradino più alto, ci
sono Eva, Rachele con Beatrice, Sara, Rebecca, Giuditta,
Ruth e a seguire altre donne ebree disposte lungo una
linea verticale che divide la rosa in due parti: le anime
che hanno creduto in Cristo venturo (quelle dell’Antico
Testamento) e le anime che hanno creduto a Cristo venuto (quelle del Nuovo Testamento). Davanti al trono di
Maria, nella parte opposta, si trova san Giovanni Battista
e sotto di lui ci sono san Francesco, san Benedetto, sant’Agostino e altri beati. Al di là di un certo gradino ci sono i
bimbi morti prima di ricevere il battesimo salvati in virtù
della Grazia divina. Ma questi sono disposti su gradini
diversi perché, come spiega san Bernardo, Dio elargisce la
Grazia in proporzione diversa a ciascuno. A questo punto
il santo invita Dante a contemplare la Vergine nelle cui
sembianze potrà riconoscere quelle di Cristo: egli vede il
volto di Maria inondato dalla luce divina portata dagli
angeli e l’arcangelo Gabriele, che annunciò alla Vergine la
nascita di Gesù, distendere le proprie ali davanti a lei intonando l’Ave Maria. San Bernardo esorta ancora il poeta
a osservare gli spiriti più nobili della rosa celeste: a sinistra
di Maria siedono Adamo e Mosè, mentre alla sua destra
si trovano san Pietro, san Giovanni Evangelista e sant’An-
Paradiso
na, che tiene fisso lo sguardo sulla figlia Maria, mentre
davanti ad Adamo siede santa Lucia, che invitò Beatrice
a soccorrere Dante smarrito nella selva oscura. Ma il tempo concesso per il viaggio ultraterreno volge al termine
ed è necessario che Dante rivolga lo sguardo a Dio:
per farlo ha bisogno
dell’intercessione
della Vergine a
cui la sua guida rivolge una
preghiera.
Philipp Veit,
L’Empireo, particolare,
1818-1824.
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