Acheronte
Canto IV
I cerchio (Limbo)
II cerchio
Luogo e tempo
I cerchio (Limbo); tarda sera di venerdì 8 aprile 1300
Categoria di dannati
e colpa
I bambini morti senza aver ricevuto il battesimo e gli spiriti di grandi saggi e uomini virtuosi vissuti prima
della nascita di Cristo
Pena
Desiderano vanamente di vedere Dio
Il rumore di un tuono sveglia Dante dal suo sonno. Guardandosi intorno, il poeta si rende conto di essere ormai
entrato nell’Inferno, sebbene non riesca a distinguere altro che una cavità buia e coperta di nebbia. Virgilio lo
sprona a proseguire e lo rassicura a proposito del pallore
che il discepolo gli legge in viso: non è dovuto a paura,
ma alla compassione nei confronti delle anime del Limbo. Questi dannati – uomini, donne e bambini – emettono sospiri, anziché grida: la loro pena non implica infatti
tormenti fisici, ma la privazione della speranza di contemplare Dio. Essi si trovano all’Inferno non per i propri
peccati, ma perché non hanno ricevuto il battesimo o, se
nati prima di Cristo, non hanno adorato Dio nel modo
giusto (credendo cioè nella prossima venuta di Gesù).
Dante chiede se qualcuno sia mai uscito dal Limbo; Virgilio spiega allora che Cristo, prima di risorgere, è sceso
in quel luogo portando con sé le anime di Adamo, Abe-
Amos Nattini, Dante tra gli spiriti magni, 1923.
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le, Noè, Mosè, Abramo, Davide, Giacobbe con il padre e
i dodici figli e Rachele. Il cammino di Dante e Virgilio
prosegue verso un luogo luminoso, dove stanno le anime
di individui distintisi per particolari meriti. Quattro poeti
antichi – Omero, Orazio, Ovidio e Lucano – si avvicinano
a Virgilio e salutano Dante, accogliendolo tra loro. Insieme procedono verso un castello protetto da sette giri di
mura e, dopo aver passato un corso d’acqua, attraversano
sette porte. Qui, su un prato verde, si trovano le anime
di grandi personaggi dell’antichità: Elettra, Enea, Ettore,
Cesare, Lucrezia, Cornelia (madre dei Gracchi) e altre
importanti figure del mondo romano; Aristotele, Socrate,
Platone e gli altri filosofi greci; il fondatore della geometria, Euclide, e i padri della medicina, Ippocrate e Galeno;
i filosofi arabi Avicenna e Averroè. Dopo aver visto queste
e molte altre anime di individui illustri, Dante e Virgilio
si avviano verso il secondo cerchio.