Divina CommeDia
I personaggi come exempla
Nella Commedia Dante incontra uomini e donne vissuti in tutti i periodi della Storia,
reali e immaginari: non si limita, cioè, a stilare un elenco di pene e beatitudini ultraterrene, ma ne fornisce degli esempi significativi (exempla in latino). Sceglie quindi
personaggi noti a tutti o perché ricoprivano un ruolo rilevante nella società dell’epoca
o perché facevano parte della tradizione storico-letteraria. Questo espediente narrativo
è funzionale perché:
• stimola nel modo più efficace l’immaginazione, l’interesse e la memoria dei lettori
(come è esplicitato ai vv. 136-141 del canto XVII del Paradiso: Però ti son mostrate in queste
rote, / nel monte e ne la valle dolorosa / pur l’anime che son di fama note // che l’animo di quel
ch’ode, non posa / né ferma fede per essempro ch’aia / la sua radice incognita e ascosa);
• permette di denunciare i mali e le ingiustizie del tempo e di esprimere un giudizio
su regni, nazioni, Stati, uomini politici, condottieri, movimenti culturali, gruppi religiosi, predicatori, filosofi.
Nel poema si trovano così personalità che appartengono alla Storia antica e recente, alla
cronaca nera del tempo di Dante, al mito classico, alla letteratura, alla tradizione biblica. Dante del resto non distingue in modo scientifico e moderno tra mito e Storia,
perché tutto è funzionale alla rappresentazione del destino ultraterreno delle anime.
Alcuni personaggi sono appena tratteggiati (a volte solo nominati), altri sono studiati a
fondo dal punto di vista psicologico e spesso viene data loro parola in modo da svelare
la loro complessa umanità (si pensi a Francesca da Rimini o a Ulisse).
Personaggi della cronaca del tempo • Bonifacio VIII
Il papa diventa per Dante l’emblema della corruzione della Chiesa. Antagonista del re
francese Filippo il Bello, contro cui redasse la bolla Unam Sanctam – simbolo della
teocrazia medievale – con i suoi intrighi contribuì a fare salire al potere i guelfi neri
a Firenze, causando nel 1301 la cacciata dei bianchi e l’esilio del poeta. La denuncia
contro di lui è talmente evidente che Dante affida a papa Niccolò III, capovolto nel suolo
tra i simoniaci della III bolgia, l’annuncio della futura dannazione di Bonifacio VIII prima
ancora che questo sia morto.
Personaggi mitologici • Minosse
Figlio di Giove ed Europa, Minosse era re e legislatore di Creta e marito di Pasifae,
madre del Minotauro. Già nella tradizione classica, era diventato giudice delle anime
nell’Ade, come dimostrano le rappresentazioni date da Omero nel Libro XI dell’Odissea
e da Virgilio nel Libro VI dell’Eneide. Dante lo colloca all’inizio del cerchio dei lussuriosi
e gli assegna caratteristiche bestiali: Minosse ringhia e ha una coda che avvolge intorno
al corpo un numero di volte pari al cerchio infernale cui l’anima dannata è destinata.
Personaggi mitologici • I centauri
Nel rappresentare queste creature mitologiche – umane fino alla vita e cavalli nel resto
del corpo – Dante recupera e riunisce due diverse tradizioni del mito, che vedevano
i centauri sia come cacciatori armati di arco e frecce sia come esseri legati all’aldilà
(Virgilio, per esempio, li colloca nell’Ade). Nella Commedia, infatti, essi sono posti nel
girone dei violenti contro il prossimo, con il compito di scagliare frecce per punire i
dannati che emergono dal fiume Flegetonte.
Personaggi storici • Stazio
Il poeta latino, autore della Tebaide, è presentato da Dante nel canto XXI del Purgatorio,
tra i penitenti che espiano il peccato di prodigalità. Accompagna il pellegrino fin nel
Paradiso terrestre, affiancandolo nel suo percorso di espiazione e spiegandogli, tra le
altre cose, che nel Purgatorio non si verificano fenomeni atmosferici.
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