Le origini e il Duecento di buona cultura: per lo più uomini di legge, giudici, notai. Il caposcuola è senz altro il senese Cecco Angiolieri (che nasce prima del 1260 e muore tra il 1311 e il 1313), il cui canzoniere è quello più ampio e compatto. Accanto a lui va ricordato anche il fiorentino Rustico di Filippo (sulla cui vita poco sappiamo: pare che sia morto prima del 1300). L altra poesia comico-realistica Un discorso a parte meritano Folgòre da San Gimignano, di cui sappiamo con certezza solo che nel 1305-1306 prestava servizio militare per il suo comune e che era già morto nel 1332, e il cantastorie aretino Cene (o Cenne) da la Chitarra (morto prima del 1336): nel loro caso il contenuto è meno triviale e più indirizzato a rappresentare un elegante realtà borghese (o anche popolare, ma senza deformazioni caricaturali). In loro il realismo non si esplicita nella violenza verbale, ma nell adesione linguistica e psicologica alla realtà. La poesia giullaresca dei Memoriali bolognesi Alla produzione dei Comico-realistici può essere accostata per i temi e i toni popolareggianti, ma senza la loro violenza espressiva la poesia anonima giullaresca che ci è giunta tramite i cosiddetti Memoriali bolognesi. Si tratta di manoscritti presenti nell Archivio di Stato di Bologna (322 volumi che vanno dalla seconda metà del XIII secolo alla prima metà del XV). Per iniziativa del podestà bolognese, dal 1265 in poi si decretò che gli atti notarili dovessero essere raccolti in appositi registri. Nell ottemperare a questa disposizione, al fine di evitare aggiunte illegali negli spazi bianchi tra un atto e l altro, i notai bolognesi del Due-Trecento presero l abitudine di riempire tali spazi trascrivendovi dei componimenti in volgare. Tra questi, oltre a liriche di autori stilnovisti, troviamo molte poesie anonime (spesso ballate) di tipo giullaresco. Gli autori e i testi Cecco Angiolieri La vita La nascita nella ricca nobiltà senese Cecco Angiolieri nasce a Siena prima del 1260. Suo padre appartiene alla ricca nobiltà senese: banchiere di papa Gregorio IX, è due volte priore ed entra nell ordine dei Cavalieri della beata Vergine Maria, più noto come quello dei frati gaudenti . Non meno nobile discendenza ha la madre di Cecco, monna Lisa della famiglia dei Salimbeni, anch essa iscritta allo stesso ordine. Gli anni della giovinezza presumibile che Cecco abbia trascorso a Siena gli anni della sua prima giovinezza e della formazione. Di famiglia tradizionalmente guelfa, prende parte, nel 1281, alla campagna militare per la conquista del castello ghibellino di Turri (in Maremma) e l anno successivo viene sanzionato due volte per essersi arbitrariamente assentato dal campo. Lo colpiscono altre ammende, una delle quali perché viene trovato a vagabondare per la città a tarda notte (cosa severamente proibita all epoca, giacché vigeva una sorta di coprifuoco): una motivazione ripetuta nel 1291, anno nel quale Cecco è anche coinvolto nel processo per il ferimento di un uomo, risultando tuttavia innocente. La partecipazione alla guerra contro Arezzo Nel 1288 i senesi inviano un piccolo contingente militare in aiuto dei fiorentini impegnati in guerra contro Arezzo. La guerra si conclude nel 1289 con la battaglia di Campaldino (nel Casentino), vittoriosa per Firenze, alla quale partecipa anche Dante Alighieri (che la ricorderà in Purgatorio, V, 92). Fra i senesi c è Cecco Angiolieri con suo padre; e non è 200