Le interpretazioni Come abbiamo visto, il è un’opera complessa e articolata, a proposito della quale nel secondo Novecento si sono profilate . Tutti sono concordi nel ritenere che essa vada collocata nel quadro di quello che lo storico olandese Johan Huizinga ha chiamato, con una celebre formula, «l’autunno del Medioevo», che sia cioè da riferire al momento storico che vede il tramonto della civiltà comunale, la quale è espressa dal testo di Boccaccio nel momento più alto (e insieme più drammatico, per i vorticosi mutamenti in atto) della sua fioritura. Decameron due tesi contrapposte Tuttavia alcuni studiosi (Giuseppe Petronio, Carlo Salinari, Carlo Muscetta) hanno accentuato il e quasi rivoluzionario della rappresentazione boccacciana, che segna il passaggio dal mondo medievale degli ideali cavallereschi a quello più moderno e concreto della società mercantile. Per la prima volta nella storia della letteratura ci troviamo di fronte a una vasta rappresentazione della contemporaneità, vista nell’ottica propria della classe sociale più audace e dinamica di quel tempo, la borghesia comunale degli affari. carattere borghese Boccaccio moderno… Altri invece (Giuseppe Billanovich e Vittore Branca, autore, nel 1956, di un saggio dal significativo titolo Boccaccio medievale ) hanno messo in luce la dimensione sostanzialmente medievale del Decameron , epopea di una civiltà all’apice del suo fulgore e già all’inizio del declino, regolata da leggi morali non meno severe di quelle che reggono la Divina Commedia , segnata da una pensosa spiritualità che giudica l’agire degli uomini sul filo della tradizione cristiana. Per Branca in particolare, in base a una lettura allegorica dell’opera, Boccaccio rappresenterebbe nel una sorta di (la novella di Ciappelletto, T7, p. 593: l’uomo più malvagio che sia mai nato), da cui faticosamente si risalirebbe, di giornata in giornata, fino a una vera e propria (la novella di Griselda, T18, p. 673: un personaggio equiparabile a una santa se non addirittura alla Madonna). Decameron discesa agli Inferi ▶ ascesa a Dio ▶ Tuttavia, a ben guardare, le due tesi (Boccaccio moderno o Boccaccio medievale) non sono di per sé alternative, poiché entrambe riconoscono il , seppure sottolineandone aspetti diversi. forte legame dello scrittore con il suo tempo … o medievale? Lettura critica p. 694 Infine, secondo un altro studioso, il medievista Franco Cardini (autore di un saggio dal titolo , 2007), il non andrebbe letto alla stregua di una raccolta di novelle indipendenti, come in genere si tende a fare, ma nella sua unità, considerandolo nel suo complesso quale grande romanzo i cui sono non tanto quelli delle novelle, quanto della brigata, piccola comunità di pochi fortunati che sfuggono al contagio e alla devastazione spirituale provocata dalla peste. Le cento novelle contro la morte Decameron protagonisti i dieci narratori Tra loro spicca un personaggio centrale, protagonista fra i protagonisti, che adombrerebbe – con la sua personalità decisa, la sua ironia e la sua etica incorrotta – lo stesso autore: Pampinea , una donna felice e appagata, esperta di vicende amorose. Alla luce di questo quadro d’insieme, ciascuna novella acquisterebbe il suo vero significato grazie alla posizione in cui si trova, e persino al narratore che l’ha scelta: per apprezzare pienamente il capolavoro di Boccaccio bisognerebbe dunque imparare a leggerlo per intero, o almeno a tener sempre presente il contesto di ogni novella, ricordando che ciascun particolare è indispensabile all’insieme. Il come romanzo Decameron Miniatura dal , XV secolo. Parigi, Bibliothèque de l’Arsenal. Decameron >> pagina 573 I testi Temi e motivi dei brani antologizzati T5 Lo scopo del libro Prima giornata, Proemio l’identificazione del pubblico nelle donne innamorate • la riflessione sulla natura della narrazione • T6 La peste e la brigata Prima giornata, Tema libero l’incontro fra i dieci giovani fuori città per sfuggire al contagio della peste • la peste e le sue conseguenze • la proposta di trascorrere il tempo narrando • T7 Ser Ciappelletto Prima giornata, Tema libero il gusto della malvagità • la capacità di ingannare • l’assenza di redenzione • T8 Andreuccio da Perugia Seconda giornata, Fortuna e peripezie a lieto fine l’ingenuità e il percorso di formazione di un giovane • il ruolo della fortuna • T9 La novella delle papere Quarta giornata, Amori infelici la forza della natura • la naturalezza delle pulsioni umane • T10 Lisabetta da Messina Quarta giornata, Amori infelici la forza dei sentimenti • la condizione della donna • T11 Nastagio degli Onesti Quinta giornata, Amori felici l’elemento soprannaturale • il contrappasso di dantesca memoria • T12 Federigo degli Alberighi Quinta giornata, Amori felici la celebrazione dell’etica cortese • il passaggio dai valori cortesi a quelli borghesi • T13 Chichibio e le gru Sesta giornata, Motti di spirito la capacità di cavarsela grazie a una battuta di spirito • T14 Guido Cavalcanti Sesta giornata, Motti di spirito il primato dell’intelligenza e dell’arguzia • T15 Tofano e monna Ghita Settima giornata, Beffe ai mariti l’abilità nel beffare un marito • T16 Calandrino e l’elitropia Ottava giornata, Beffe varie la beffa come punizione per la stupidità e la presunzione • l’esaltazione del buon uso della parola • T17 Calandrino incinto Nona giornata, Tema libero la beffa ai danni di uno sciocco credulone • T18 Griselda Decima giornata, Esempi di cortesia la rappresentazione della mentalità feudale • la superiorità morale di un’umile donna di fronte alle crudeltà di un potente signore • Testi plus: Landolfo Rufolo Testi plus: Tancredi e Ghismunda Testi plus: La novella dell’usignolo Analisi del testo interattiva: Frate Cipolla Analisi del testo interattiva: La badessa e le brache