Umanesimo e Rinascimento Le regole del vivere sociale Tramontato il luogo ideale tratteggiato dal Cortegiano, nel Galateo vengono meno le esigenze formative, etiche e culturali, in favore della necessità di rispettare un codice più ristretto e vincolante di comportamenti, anche quelli più minuti e apparentemente insignificanti della vita quotidiana. Della Casa non ha più la velleità di proporre norme generali o di promuovere modelli morali: il suo intento è fornire una capillare casistica delle buone creanze, accontentandosi delle finalità più modeste di un manuale pratico di esteriore signorilità. Gli autori e i testi Pietro Bembo La vita La formazione umanistica Pietro Bembo nasce a Venezia nel 1470. Da ragazzo segue il padre Bernardo, figura di spicco dell aristocrazia veneziana, in una serie di viaggi, da Firenze a Roma e poi a Ferrara, dove entra in contatto con i maggiori intellettuali dell epoca. A Messina, nel 1492, impara il greco. Rientrato a Venezia, forte di una solida cultura umanistica, inizia a collaborare con lo stampatore Aldo Manuzio, per il quale cura le edizioni del Canzoniere di Petrarca (1501) e della Commedia di Dante (1502). Si tratta di una svolta di importanza capitale: i due autori entrano ormai a pieno titolo nel canone dei testi classici, acquisendo la stessa autorità degli scrittori latini. Gli anni a Urbino e a Roma Nel 1505 Bembo pubblica Gli Asolani e l anno dopo si trasferisce a Urbino, presso la corte dei Montefeltro, dove stringe amicizia con Baldassarre Castiglione e conosce il cardinale Giovanni de Medici, il quale, una volta diventato papa con il nome di Leone X, lo vuole a Roma come suo segretario. Con i ricchi benefici ecclesiastici di cui dispone, Bembo conduce una vita elegante e mondana, mentre si dedica alla stesura dei primi due libri delle Prose della volgar lingua. Il rientro in Veneto e la carriera ecclesiastica Tornato in Veneto, vive tra Padova e Venezia, avvolto già da una grande fama, che la pubblicazione delle Prose (1525) accresce ulteriormente. Del 1530 sono le Rime, che diventano un modello della lirica di ispirazione petrarchesca. Al servizio della Repubblica di Venezia come bibliotecario e storiografo ufficiale, nel 1535, alla morte di Faustina Morosina (sua convivente per più di un ventennio e da cui aveva avuto tre figli, ma che non aveva mai sposato per non perdere i privilegi ecclesiastici), si trasferisce a Roma, dove viene nominato cardinale nel 1538. Il suo nome compare tra gli aspiranti al soglio pontificio prima della morte, avvenuta a Roma nel 1547. Le opere Il nome di Bembo è legato a tre aspetti centrali della civiltà letteraria del Cinquecento: l amore, il canone lirico e la questione della lingua. A ciascuno di questi tre aspetti egli ha dedicato una particolare elaborazione teorica, tradotta poi in modo esemplare in un opera specifica, destinata nel giro di poco tempo a diventare un modello irrinunciabile. Gli asolani 126 La sua prima opera di rilievo è il trattato in volgare Gli Asolani, che ha per argomento l amore platonico, come quello provato dall autore per Lucrezia Borgia, a cui l opera è dedicata. Il titolo trae origine dalla villa di Asolo, città veneta dove è ambientata e dove, ospiti di Caterina Cornaro, già regina di Cipro, tre gentiluomini e tre gentildonne discorrono intorno all amore.