Il Petrarchismo Gli autori e i testi Iacopo Sannazaro La vita Una formazione umanistica Di nobile famiglia pavese trapiantata nel Sud, Iacopo Sannazaro nasce a Napoli intorno al 1456. Orfano del padre a otto anni, entra nel 1481 alla corte di Alfonso I d Aragona, duca di Calabria, e viene accolto dal grande umanista Giovanni Pontano (1429-1503) che lo introduce nella sua Accademia imponendogli il nome di Actius Syncerus. Alla morte di Alfonso (1496), diviene re di Napoli Federico d Aragona, con cui Sannazaro intrattiene un amicizia così salda da seguirlo nell esilio in Francia (1501). Il ritorno a Napoli Tornato nella città partenopea alla scomparsa del re (1504), vive appartato nella villa di Mergellina, testimone della dominazione spagnola di Napoli. Muore nel 1530 e viene sepolto nella chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina, non lontano dal sepolcro dell amato Virgilio. Sulla sua tomba si legge ancora oggi l iscrizione dettata da Pietro Bembo: Da sacro cineri flores: hic ille Maroni Sincerus Musa proximus ut tumulo (Dai fiori alle sacre ceneri: qui giace il famoso Sincero [Sannazaro] vicino a Marone [Virgilio] nella poesia come nel sepolcro). Le opere Le prove giovanili in volgare Possiamo dividere la produzione di Sannazaro tra le opere in volgare e quelle in latino. Le prime risalgono al periodo giovanile: alcune filastrocche (i cosiddetti gliòmmeri, in dialetto napoletano gomitoli , un genere letterario tipicamente meridionale, che affastella i più vari argomenti, proprio come in un gomitolo) e le liriche, di chiara ispirazione petrarchesca, pubblicate postume nel 1530 con il titolo Sonetti et canzoni. Le poesie in latino Alla produzione poetica in latino Sannazaro si dedica al ritorno a Napoli dopo il soggiorno francese. In questo ambito vanno ricordate soprattutto le cinque Eclogae piscatoriae (Egloghe dei pescatori), nelle quali i consueti protagonisti del mondo agreste, i pastori, sono sostituiti dai pescatori, e il poemetto in esametri De partu Virginis (Il parto della Vergine), edito nel 1526 dopo un ventennio di elaborazione, con cui l autore tenta di fondere un argomento cristiano con lo stile e le immagini della classicità pagana e della mitologia. La materia amorosa dell Arcadia L opera che ha dato la fama a Sannazaro è l Arcadia, un romanzo pastorale in volgare, misto di prose e versi, un prosimetro sul modello della Vita nuova di Dante e del Ninfale d Ameto di Boccaccio. Iniziata intorno al 1485 e pubblicata nella sua redazione definitiva nel 1504, l Arcadia racconta la vicenda di Azio Sincero (sotto le cui mentite spoglie si cela il poeta stesso), il quale, a seguito di una delusione d amore, si reca nell omonima regione della Grecia, già celebrata dai poeti classici come il più rappresentativo luogo pastorale. Qui Azio trova un ambiente sereno e incontaminato, percorso dai canti d amore dei pastori, ma non riesce a cancellare la propria malinconia. Così un giorno, turbato da un sogno angoscioso, fa ritorno a Napoli, dove apprende della morte della fanciulla amata. Lingua volgare e classicismo La ragione dello straordinario successo della favola non è certo dovuta all esile trama, bensì all eleganza suadente di un volgare raffinato, mediante il quale i lettori possono calarsi nel clima rarefatto e malinconico di un mondo vagheggiato di pace e di evasione, 157