I SAPERI fondamentali  Asset ID: 124 ( )  let-audlet-ludovico-ariosto70.mp3 Audiolettura La vita Ludovico Ariosto nasce a Reggio Emilia nel 1474 e inizia gli studi giuridici a Ferrara, dove il padre è funzionario dei duchi d’Este; dopo pochi anni abbandona la giurisprudenza e decide di dedicarsi alle materie letterarie e classiche. Dopo la morte del padre (1500), Ludovico intraprende la carriera militare e nel 1503 entra a servizio del Cardinale Ippolito d’Este. Nel 1513 incontra la gentildonna Alessandra Benucci: nasce un amore che durerà fino alla morte. Nel 1516 esce la prima edizione dell’ , che riscuote un successo eccezionale: in quel periodo Ariosto scrive anche le e 4 commedie. In seguito alla rottura con il Cardinale d’Este, nel 1518 passa al servizio di Alfonso I d’Este, duca di Ferrara, rivestendo un ruolo che gli garantisce una maggiore libertà. Nel 1522 ad Ariosto viene assegnato l’incarico di governare la Garfagnana: vi rimane per 3 anni. Tornato a Ferrara, trascorre serenamente l’ultima parte della vita, dedicandosi agli studi e alla scrittura. Muore nel 1533. Orlando Furioso Satire Le opere Le Satire Tra il 1517 e il 1524 Ariosto scrive le Satire , 7 componimenti in terza rima dedicati a parenti e amici. In esse Ariosto riprende gli schemi delle commedie latine di Plauto e Terenzio, adattandone gli intrecci a situazioni contemporanee. Il contenuto, autobiografico e concreto, indaga uno dei temi fondamentali dell’autore: il dissidio fra la vita di corte e l’aspirazione alla libertà creativa. Ludovico disprezza gli intrighi e le invidie della corte di Ferrara e aspira a una letteratura come attività esercitata in autonomia, non più sottoposta alle esigenze dei potenti. Egli persegue l’ideale di un’esistenza tranquilla e libera dai bisogni materiali, che gli permetta di dedicarsi alla famiglia, alla lettura e alla scrittura. Nel 1545 pubblica delle in volgare: si tratta di liriche d’amore che hanno per modello Petrarca, con l’influsso dei poeti latini Catullo, Orazio, Ovidio e Virgilio. All’interno della raccolta Ariosto propone una nuova visione dell’amore: la bellezza femminile non è per lui una realtà statica, oggetto di contemplazione da parte del poeta-amante, ma fonte di un’esperienza passionale e in continuo divenire. Dall’amore infatti scaturisce quella forza irrazionale che, nell’ o, porterà il protagonista alla follia. Le Rime Rime Orlando Furios Ariosto è anche autore di più di 70 poesie in latino e 5 commedie in endecasillabi sciolti: (1508); (1509); (1520); a (1528); (rimasta interrotta successivamente intitolata ). Ci sono rimaste anche 214 sue lettere, che aprono squarci sulla sua vita privata, e l’ , una caricatura dei medici del tempo. Le opere minori La Cassaria I Suppositi Il Negromante La Len I Studenti La Scolastica Erbolato È un che Ariosto inizia a comporre dal 1504-1506 e di cui possediamo tre redazioni: del , in padano illustre; del , in una lingua toscaneggiante; del , definitiva, in 46 canti, in fiorentino illustre. Ariosto riprende a raccontare da dove Boiardo l’aveva interrotta e, come lui, fonde insieme materia carolingia e materia bretone. L’ Orlando furioso poema in ottave di endecasillabi 1516 1521 1532 la vicenda di Orlando Le storie si sviluppano in vicende parallele tenute insieme da principali , con le vicende di guerre dei paladini di Carlo Magno contro i Mori; , con al centro l’inseguimento di Angelica da parte dei paladini – più di tutti Rinaldo e Orlando – che se ne innamorano a prima vista; , con l’unione di Ruggiero e Bradamante che darà origine alla dinastia estense. La tecnica dell’ consente di tenere insieme i diversi filoni del poema attraverso l’interruzione della narrazione (generando suspense e tensione) e la successiva ripresa del racconto. Ariosto domina la materia del poema attraverso la voce del narratore onnisciente che intreccia i destini dei personaggi costruendo un ordine fantastico che nella realtà risulta assente. tre nuclei narrativi: militare amoroso encomiastico entrelacement Il viaggio ininterrotto dei paladini, che non giunge mai alla meta ( ), è animato dall’amore per Angelica: la donna non è quindi fonte di perfezionamento morale ma oggetto del desiderio, inseguito e mai raggiunto. I sono reali (Parigi, Arles) e fantastici (il castello di Atlante, l’isola di Alcina); la selva, dove si smarriscono i desideri e le aspirazioni degli uomini, è una metafora del caos della realtà umana in cui è difficile orientarsi. quête luoghi del poema La dà origine, sul piano narrativo, a una serie di situazioni ed avventure che coinvolgono i paladini dell’Ariosto: essi incarnano la crisi dei valori cavallereschi e le loro innumerevoli peripezie riflettono la crisi della società rinascimentale e la crescente sfiducia nei valori umanistici dell’armonia e della razionalità. concezione laica del destino Presente è anche il : l’elemento magico viene frequentemente utilizzato come espediente narrativo per determinare un punto di svolta nella trama. tema della meraviglia L’ottava di Ariosto, definita “ ”, raggiunge un livello di autentica perfezione mediante la corrispondenza tra piano metrico e quello sintattico. Sul piano linguistico l’opera è caratterizzata da un lessico variegato in cui vocaboli classici si fondono ad espressioni popolari. ottava d’oro  >> pagina 338