L’autore Francesco Guicciardini Non spendere in sullo assegnamento de’ guadagni futuri, perché molte volte o ti mancano o riescono minori del disegno ( Ricordi , 55) Egli, convinto che l’uomo sia sottoposto allo spietato dominio della fortuna, rifiuta ogni sistema filosofico chiuso, ogni ipotesi ideologica preconcetta, ogni conforto illusorio che mascheri la labilità del vivere quotidiano. Dinanzi alla complessità del reale, ammette solo l’inderogabile esigenza di relativizzare la conoscenza, l’osservazione e la realtà stessa. Neanche la letteratura può offrire riscatto e approdi sicuri: se come politico Guicciardini cerca la ribalta nelle posizioni più eminenti, come letterato è appartato, segreto, solitario. La scrittura costituisce per lui una specie di personale confessione, da condividere al massimo con la cerchia dei parenti. Come ogni confessione, è un esercizio senza retorica, asciutto ed essenziale, doloroso e a volte sarcastico: un invito ad affrontare coraggiosamente le difficoltà dell’esistenza che ci stimola ancora oggi a rapportarci alla realtà con consapevole realismo.