L età della Controriforma e del Manierismo I generi e i luoghi La mappa dei generi Nonostante la cultura controriformistica veda di cattivo occhio la sperimentazione e la precettistica imperante vieti la contaminazione dei generi, la letteratura manierista produce esperienze talvolta innovative, figlie di quella vocazione spesso vissuta con sensi di colpa conseguenza del cupo clima instauratosi dopo il Concilio di Trento ad alimentare la fantasia anche al di fuori della norma codificata. La poesia La lirica Nella lirica, il modello da seguire rimane Petrarca, ma l imitazione si fa sempre più artificiosa: l abuso di figure retoriche e di giochi di parole mette in primo piano l abilità tecnica del poeta piuttosto che il contenuto dei versi. Strada facendo, dall imitazione si passa dunque all alterazione del modello. Tasso con le sue Rime a traghettare la lirica italiana verso la dimensione inquieta e introspettiva tipica della sensibilità barocca, grazie alla drammaticità e alla sensualità dei suoi componimenti e a un cospicuo arricchimento del repertorio tematico, aperto a situazioni, sentimenti e particolari diversi della vita umana. Il poema epico Al poema epico è dedicato il maggior numero di riflessioni teoriche, finalizzate a creare un canone dalle norme precise, in opposizione alla libertà, ritenuta eccessiva, dei poemi cavallereschi. A eccezione del capolavoro dell epoca, la Gerusalemme liberata di Tasso, i risultati artistici sono tuttavia modesti: eloquente è il tentativo di Gian Giorgio Trissino (1478-1550), che per mantenersi fedele ai precetti aristotelici compone un poema, ripetitivo e monotono, in 27 libri, L Italia liberata dai Goti (1547-1548). Risultati più duraturi sono conseguiti invece nel campo della traduzione: memorabile (e letta per secoli) è la versione dell Eneide in endecasillabi sciolti del marchigiano Annibale Caro (1507-1566). La prosa Biografie e autobiografie Alla luce di quanto detto circa il sofferto individualismo di molti scrittori, non sorprende la fioritura del genere biografico e autobiografico. Al primo appartengono Le vite de più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a tempi nostri (1550 e poi, in seconda edizione, 1568) di Giorgio Vasari (1511-1574), una storia dell arte italiana in cui vengono descritte grandiose personalità, delle quali l autore tratteggia l eccezionalità. Come esempio del secondo, va ricordata soprattutto la Vita (1558-1566) di Benvenuto Cellini (1500-1571), il quale narra, in uno stile spontaneo e assai personale che rifiuta la letterarietà del modello bembiano, le rocambolesche avventure di un esistenza libera e disordinata. L intento dell io narrante è palesemente esibizionistico: l idealizzazione della propria esperienza corrisponde al desiderio di consegnare alla posterità il ricordo di una vita vissuta come un opera d arte. Ne emerge una figura irregolare e incline alla stravaganza, che offre un modello alternativo di artista, libero e indipendente dal potere, riluttante a piegarsi alle esigenze e ai doveri della condizione cortigiana. Trattati e dialoghi La trattatistica si pone l obiettivo di organizzare e codificare le diverse attività umane (a partire da quelle letterarie) secondo un sistema teorico. Un campo privilegiato nel secondo Cinquecento è però quello politico: fondamentale si rivela l indagine del gesuita piemontese Giovanni Botero (1544-1617). Come abbiamo visto, la sua opera, Della ragion 502