I SAPERI fondamentali Asset ID: 129 ( ) let-audlet-torquato-tasso110.mp3 Audiolettura La vita Torquato Tasso . Dopo la morte della madre nel 1556 si trasferisce in diverse città dove tenta di emulare l’attività letteraria del padre, raffinato uomo di cultura. A Padova si dedica agli studi di legge e avvia la composizione della ; nel 1562, mentre frequenta l’Università di Bologna, pubblica il . In questo periodo inizia anche a scrivere liriche. a servizio del cardinale Luigi d’Este dove vive un periodo sereno e colmo di gratificazioni. La tranquillità dura poco: l’invidia e i sospetti dei cortigiani, dopo la composizione della favola pastorale (1573), fanno precipitare Tasso in uno stato di inquietudine che ne altera l’equilibrio psichico. All’inizio del 1575 conclude un poema eroico sulla prima crociata, la futura , con il titolo di ; in seguito intraprende una serie di tormentati pellegrinaggi per l’Italia: a Sorrento dalla sorella, poi a Mantova, Padova, Venezia e ad Urbino, dove compone la . nasce a Sorrento nel 1544 Gierusalemme Rinaldo Nel 1565 si stabilisce a Ferrara Aminta Gerusalemme liberata Goffredo Canzone al Metauro Rientrato a Ferrara dà segni di e il duca Alfonso lo fa rinchiudere nell’ . Durante i sette anni di internamento Tasso si dedica alla composizione delle e dei , scrivendo lettere accorate ad amici e signori delle corti italiane. Nel 1586 è a Mantova, presso Vincenzo Gonzaga, che ne ha ottenuto la custodia. grave squilibrio Ospedale di Sant’Anna Rime Dialoghi L’inquietudine, solo brevemente sopita, lo costringe di nuovo a una serie di spostamenti, a Bologna, Roma, Napoli, Firenze. Torna infine a Roma, , dove si dedica a un che intitola (1593); qui, nel convento di Sant’Onofrio sul Gianicolo, muore nel 1595. sotto la protezione di papa Clemente VIII rifacimento della Liberata Gerusalemme conquistata Le OPERE Le Rime Dopo i primi esordi a Urbino, Tasso intensifica la sua produzione lirica, a cui si dedicherà fino agli ultimi anni della sua vita. Sono circa duemila le liriche di cui pubblica tre raccolte successive: nel 1567, nel 1591 e nel 1593. Recupera il modello petrarchesco e lo arricchisce di elementi originali : toni patetici, metafore sorprendenti, variazione di ritmi e sonorità verbali. In alcuni componimenti risalta la materia autobiografica e morale, in altri affiorano motivi encomiastici, in altri ancora – specialmente nei brevi madrigali – emerge la sua tipica tendenza all’abbandono sensuale. La musicalità dei componimenti, caratterizzati da metafore sorprendenti, affascinerà in particolar modo i poeti barocchi. Le opere teatrali Nella produzione teatrale Tasso rappresenta l’intreccio tra amore e morte. In (1573), favola pastorale in 5 atti, recupera il (Virgilio) (Poliziano), portando in scena gli intrecci amorosi del pastore Aminta e della ninfa Silvia. In (1587), tragedia di ispirazione classica, Tasso analizza il conflitto tra istinti e norma sociale, raccontando, in 5 atti, le complesse dinamiche sentimentali che hanno coinvolto in una passione incestuosa Torrismondo e la bella Alvida. teatrali Aminta modello latino e quello umanistico Re Torrismondo Gli scritti IN PROSA Le opere in prosa di Tasso coprono una grande varietà di temi. Nei Discorsi dell’arte poetica (1567-1570) e Discorsi del poema eroico (1594) l’autore affronta riflessioni sulla poesia epica . I Dialoghi , 27 prose composte in gran parte durante l’isolamento nell’Ospedale di Sant’Anna, analizzano questioni estetiche ed etiche. L’ Epistolario , di oltre 1500 lettere, è una preziosa fonte di informazioni sull’autore e nel contempo un raffinato documento letterario. Agli ultimi anni della vita del poeta appartengono testi di argomento filosofico- religioso: Monte Oliveto (1588), Le lagrime di Maria Vergine e Le lagrime di Gesù Cristo (1593) e Le sette giornate del mondo creato (1592-1594). Gerusalemme liberata È un riguardante la presa del Santo Sepolcro a opera dei cristiani, durante la prima Crociata (1096-1099). La scelta è dovuta al tentativo di rielaborare il modello ariostesco nel clima della Controriforma. L’opera è frutto di un lungo lavoro di revisione da parte dell’autore: iniziato fra il 1570 e il 1575 il testo è stato rielaborato e ritoccato senza sosta fino a un anno prima della morte quando, nel 1593, viene pubblicato a Roma con il titolo di . poema epico in ottave liberata dell’argomento eroico-religioso Gerusalemme conquistata Nell’esercito cristiano, guidato da , si distinguono in particolare due eroi: e , combattuti fra l’amore e il dovere, la passione e il sentimento religioso. Le tre donne protagoniste, , e , tutte saracene, incarnano il fascino diabolico femminile; alla fine, però, scelgono di convertirsi alla fede cristiana. Con l’introduzione del « » Tasso scardina i principi aristotelici dell’unità dell’azione drammatica e della verosimiglianza inserendo, tra i colpi di scena, incantesimi e interventi miracolosi. La magia, simbolo dell’irrazionalità che si cela nella Storia, nasconde la presenza del maligno nella vita di protagonisti, continuamente sottoposti a tentazioni e smarrimenti. L’ottava di Tasso, caratterizzata da una continua alternanza di toni, appare a tratti sostenuta e patetica, al fine di enfatizzare gli effetti emotivi del testo. La mira ad accrescere la partecipazione emotiva del lettore agli stati d’animo dei personaggi. Goffredo di Buglione Rinaldo Tancredi Armida Erminia Clorinda meraviglioso cristiano complessità delle scelte sintattiche e retoriche >> pagina 604