Il secondo Ottocento Il mito della Comune La borghesia assiste con preoccupazione ai fermenti e alle tensioni che agitano le società europee. In particolare suscita sgomento l esperienza della Comune di Parigi, il governo ispirato ai princìpi socialisti che prende il potere nel 1871, ed entra presto nel mito e nell immaginario collettivo dei rivoluzionari di tutta Europa. Pur durando solo due mesi prima di essere soffocata nel sangue dalla repressione decisa dall Assemblea Nazionale francese, costituisce il primo capitolo di un conflitto tra borghesia e proletariato destinato a prolungarsi nei decenni successivi. La situazione italiana Lo scontro sociale è acuto anche in Italia. Alle prime insurrezioni anarchiche, risalenti alla metà degli anni Settanta, fanno seguito altre iniziative duramente represse, da quelle del movimento dei Fasci siciliani (1891-1894), stroncato con violenza da Crispi, ai cosiddetti tumulti del pane conclusisi con l eccidio di Milano provocato dalle cannonate del generale Fiorenzo Bava Beccaris (1898). Nel frattempo la capacità organizzativa della classe operaia italiana cresce, fino a culminare nella fondazione, nel 1892, del Partito dei lavoratori italiani (poi Partito socialista italiano), di cui Filippo Turati (1857-1932) è il maggiore rappresentante. L assassinio di re Umberto I in un attentato anarchico avvenuto a Monza, nel 1900, rappresenta la fine di un epoca e l inizio di un nuovo corso. Con questo avvenimento eclatante si chiude infatti un periodo segnato dall involuzione illiberale dei governi e si apre una stagione nuova, caratterizzata da una gestione del potere più moderata e conciliante. All inizio del nuovo secolo sarà Giovanni Giolitti (1842-1928) a tentare, non senza contraddizioni, di ricomporre le tensioni sociali esplose negli ultimi anni dell Ottocento. La cultura 1 Il trionfo della scienza: l età del Positivismo Una modernità felice: la fede nel progresso Lo sviluppo delle scienze naturali e le scoperte tecnologiche accompagnano e stimolano l evoluzione industriale nel secondo Ottocento. Gli studi di medicina e di biologia allargano l orizzonte del sapere; l ampliamento delle conoscenze determina la convinzione che l uomo possa dominare le forze della natura; le invenzioni mutano il panorama industriale e il paesaggio delle città; la percezione del tempo e dello spazio viene modificata dalla comparsa di nuovi mezzi di trasporto e di comunicazione, che finiscono per incidere anche sull immaginario collettivo: si pensi al treno, vero e proprio simbolo dell epoca, incarnazione della modernità. Si afferma dunque la certezza che la scienza favorisca la crescita pacifica di tutta la società, conducendola verso un epoca nuova, segnata dallo sviluppo e dalla graduale risoluzione dei conflitti sociali. Auguste Comte e i princìpi del Positivismo Tale atmosfera di ottimismo acquista ancora maggiore rilievo grazie alla diffusione soprattutto in Francia e in Inghilterra, non a caso i paesi più industrializzati della filosofia positivista. Utilizzato per la prima volta dal filosofo Claude-Henri de Saint-Simon (17601825) nel 1823, il termine positivismo viene ripreso da un altro filosofo francese, Auguste Comte (1798-1857), per indicare un nuovo orientamento di pensiero, che spiega il mondo rifiutando le interpretazioni sovrannaturali o le astrazioni concettuali e basandosi esclusivamente sui dati della realtà fisica. Nel suo Corso di filosofia positiva (1830-1842), Comte individua nella scienza l unico strumento utile per indagare il mondo: saranno l esperienza e l analisi razionale dei fatti e dei rapporti di causa e di effetto che si istituiscono tra loro a permettere la conoscenza di ogni fenomeno, anche il più complesso. 18