L’opera Alcyone   T8 La sera fiesolana   T9 La pioggia nel pineto   T10 Meriggio   T11 Stabat nuda Aestas   T12 Implorazione   T13 Le lampade marine   T14 Nella belletta   T15 I pastori Unanimemente considerato il capolavoro di d’Annunzio, rappresenta il punto più alto della sua ricerca letteraria. Il poeta riesce a cogliere, a contatto con il , le più sottili e musicali note della , immergendosi in essa. Il suo sogno di divinizzare l’uomo attraverso i e il si attua traducendo la parola in musica e facendo fluire immagini e impressioni in una rarefatta atmosfera di elegante suggestione. Sintesi di immediatezza e consumata perizia, i versi di , liberi dai riferimenti eruditi che caratterizzano altre opere del poeta, segnano un punto di partenza di molte esperienze liriche del Novecento italiano, che non potranno prescindere dalle presenti nella raccolta. Alcyone paesaggio estivo natura sensi mito Alcyone innovazioni metriche e linguistiche La struttura dell’opera è il terzo libro del ciclo poetico delle : come gli altri che lo compongono ( p. 547), anche questo prende il nome da una stella delle Pleiadi. Pubblicato nel dicembre del 1903 (ma datato 1904) con bellissimi fregi di Giuseppe Cellini, il volume raccoglie 88 poesie, strutturate come un vero e proprio diario, un e non un insieme di componimenti lirici isolati. La struttura dell’opera è infatti ricca di simmetrie, corrispondenze e continui richiami, che collaborano allo scopo di narrare un’esperienza real­mente vissuta, ma liricamente trasfigurata: un’estate trascorsa lungo il litorale toscano, tra il mare e un paesaggio di pini, boschi e monti. Alcyone Laudi ▶ libro organico L’inizio della stesura delle liriche risale al giugno del 1899, quando d’Annunzio, in compagnia di Eleonora Duse, fa ritorno, dopo un periodo di viaggi, alla quiete della villa , a Settignano. Qui, abbandonando per un momento gli atteggiamenti oratori, egli intende celebrare l’estate nella sua evoluzione, dalla fine della primavera all’apparire dell’autunno. La Capponcina La struttura del libro, diviso in 5 sezioni, segue infatti la parabola della stagione: l’ , corrispondente al mese di giugno (prima sezione); la sua ,  attesa dell’estate esplosione nei primi giorni di luglio (seconda sezione); il   pieno rigoglio , alla fine di luglio e ai primi di agosto (terza sezione); il   culmine dell’estate e i presagi autunnali , tra la metà di agosto e l’inizio di settembre (quarta sezione); infine, il   lento declinare   della bella stagione, soppiantata dalla malinconia autunnale (quinta sezione). Oltre a corrispondere ai diversi momenti dell’estate, le sezioni presentano ciascuna una specifica ambientazione e contengono tematiche peculiari, che si legano ai diversi stati d’animo del poeta. Il diario di un’estate  >> pagina 585  Il libro si apre con un proemio intitolato , nel quale d’Annunzio prende congedo dalla tensione eroico-civile delle opere precedenti, e si chiude con un epilogo, , dedicato a Pascoli; tra una sezione e l’altra, con la funzione di raccordo, sono inseriti inoltre dei componimenti detti , preceduti a loro volta da testi con titoli latini tratti da Virgilio e dalle di Ovidio. La presenza costante di tali testi assicura la compattezza ideologica e formale di tutta la raccolta e rappresenta, coerentemente con la loro origine di canti in onore di Dioniso, il , in contrasto con quello “apollineo”, cioè più intimo e composto, prevalente nelle altre poesie. La tregua Il commiato ▶  ditirambi Metamorfosi momento vitalistico dell’ispirazione Una raccolta unitaria La parola  Antica forma di poesia lirica corale greca legata al culto di Dioniso, fiorita in età classica (intorno alla metà del VII secolo a.C.) a Corinto, Sicione e Tebe. Scritto in metri vari, il ditirambo veniva cantato da un coro che danzava tumultuosamente in cerchio, accompagnato dalla musica del flauto e della cetra. Nelle letterature moderne, il ditirambo torna come componimento lirico dal ritmo concitato, per celebrare gli effetti del vino o un sentimento di gioia e di ebbrezza. Ditirambo La struttura di  Alcyone Sezione Numero di liriche Periodo Temi I 10 giugno attesa dell’estate; lodi della natura II 19 dal 1° all’8 luglio identificazione panica con la natura III 16 fine luglio-metà agosto le metamorfosi nel mito classico IV 26 fine agosto-inizio settembre nostalgia dell’estate declinante V 17 settembre perdita del mito; dolore per la fine dell’estate Gabriele d’Annunzio con Eleonora Duse, 1° gennaio 1899. La Capponcina, Settignano.