Glossario so la fine del XIII sec., la forma a rime incrociate ABBA ABBA. Nelle terzine vigeva maggiore libertà. Il s. fu un componimento aperto a temi di varia natura, amorosi, morali, politici, artistici, polemici. Con Petrarca il s. si pose sul piano della canzone come grande metro della poesia lirica, e tale restò per tutto il XVI sec. Stanza Nella metrica italiana, altro nome della strofa d una canzone , anche come componimento a sé stante; talora, sinonimo di ottava : le s. di Ariosto, di Tasso; e come titolo: Stanze per la giostra di A. Poliziano. Questo significato, che si ricollega direttamente all accezione originaria (di fermata ), deriva dal fatto che la strofa o l ottava, racchiudendo un senso compiuto, comporta alla sua fine una pausa, un riposo, che ne costituisce la caratteristica. Suspense Stato di apprensione e di ansiosa attesa con cui si segue l evolversi di situazioni, soprattutto di opere narrative, teatrali, cinematografiche e televisive, ricche di drammaticità e di imprevisti, e dall esito incerto. Anche, la situazione e il momento di un film, di un racconto ecc., capaci di suscitare uno stato di ansiosa incertezza e di attesa spasmodica, di tenere con il fiato sospeso. Vigne e, tra i toscani e gli Stilnovisti, Guittone d Arezzo, G. Cavalcanti, Cino da Pistoia ecc. Notevole è la t. (3 coppie di sonetti) tra Dante e il suo amico Forese Donati. T Terzina Strofa di 3 versi (detta anche terzetto), che s incontra, per es., nel madrigale e nel sonetto . Come metro a sé (detto anche terza rima), si compone di 3 endecasillabi , di cui il 1° rima con il 3°, mentre il 2° dà la rima al 1° e al 3° della t. seguente; la serie si chiude con un verso che rima con il 2° dell ultima t. (ABA BCB YZY Z); usata per la prima volta da Dante, è detta anche t. dantesca. Tenzone Disputa poetica in uso nella letteratura medievale, di origine provenzale. Nella lirica provenzale, infatti, si designò con tensò uno scambio di strofe o di poesie che due poeti si indirizzavano in forma polemica, a volte in tono di elegante e dotta discussione, altre volte con acredine personale, su argomenti vari (amorosi, morali, politici). Probabilmente iniziò come uno scambio di poesie intere, ma presto si preferì un dialogo a strofe alternate, sicché si ebbe un unico componimento dovuto alla collaborazione di due poeti: forma questa divenuta la più regolare dopo la metà del XII sec. In molti casi l intera t. era opera di un solo poeta, che si fingeva in polemica con altri. S impegnarono in t., tra i meridionali, Giacomo da Lentini, I. Mostacci, Pier delle Topos Luogo comune, motivo ricorrente, in un opera, nella tematica di un autore o di un epoca. Plurale topoi. V Volta Nella metrica italiana, ciascuno dei due periodi ritmici in cui si può dividere la sirma della canzone . Nella ballata , il terzo periodo della stanza , che è conforme alla ripresa . Fonti bibliografiche Il secondo Ottocento Doc. 1: Paolo Rossi, Positivismo e società industriale, Loescher, Torino 1975. Doc. 2: Karl Marx e Friedrich Engels, Manifesto del Partito Comunista, trad. di Palmiro Togliatti, Meltemi, Roma 1998. Doc. 3: Paolo Valera, Milano sconosciuta, Graphos, Genova 1999. Doc. 4: Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra, trad. di Mazzino Montinari, Adelphi, Milano 1976. Giosuè Carducci T1-T6: Giosuè Carducci, Tutte le poesie, a c. di Pietro Gibellini, Newton & Compton, Roma 1998. La Scapigliatura T1-T4: La poesia scapigliata, a c. di Roberto Carnero, Rizzoli-Bur, Milano 2007. T5: Igino Ugo Tarchetti, Una nobile follia, a c. di Roberto Carnero, Mondadori, Milano 2004. T6: Racconti scapigliati, a c. di Roberto Carnero, Rizzoli-Bur, Milano 2011. 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