I SAPERI fondamentali Asset ID: 124 ( ) let-audlet-giosu-carducci20.mp3 Audiolettura LA VITA Nato nel 1835 a Valdicastello, Carducci trascorre l’adolescenza nella Maremma toscana prima di trasferirsi con la famiglia a Firenze e poi a Pisa, dove si laurea alla Normale. Partecipa alle polemiche che dividono manzoniani e antimanzoniani e fonda il sodalizio degli Amici pedanti, impegnato a difendere la classicità italiana. Nel 1860 ottiene la docenza di Letteratura italiana all’Università di Bologna. Dopo essersi ritirato dall’insegnamento, riceve nel 1906 il Nobel per la Letteratura. Si spegne l’anno seguente a Bologna. Carducci compone sei raccolte poetiche, che seguono le d’esordio del 1857. Nella raccolta l’autore sfoggia un’erudizione classicistica. La commistione di argomenti leggeri e gravi è alla base della raccolta . Trentadue sono le poesie che compongono , indirizzate a colpire con sarcasmo il potere temporale dei papi, la corruzione che imperversa nella società italiana. Nelle emerge il travaglio di uno spirito malinconico che si apre ai ricordi e alla coscienza della morte. L’adattamento della metrica accentuativa italiana a quella quantitativa latina è l’esperimento che caratterizza le . Nell’ultimo volume, , compaiono soprattutto odi civili e politiche che consacrano Carducci come portavoce delle ambizioni della patria. L’OPERA POETICA Rime Juvenilia Levia gravia Giambi ed epodi Rime nuove Odi barbare Rime e ritmi LE PROSE L’Edizione nazionale delle opere di Carducci annovera ventisei volumi di prosa, oltre a lavori editoriali e ventidue libri di lettere. Tra gli studi e i discorsi di critica e filologia ricordiamo quelli su Parini, Leopardi, Ariosto, Tasso, Dante, Petrarca, Boccaccio e su autori minori del XVII e XVIII secolo. La prosa carducciana si adatta a una vasta gamma di tipologie, fondendo alta letteratura e parlato vivo. La scrittura antimanzoniana di Carducci eserciterà una notevole influenza sullo stile di vari scrittori novecenteschi. TEMI La tensione politica che si avverte nei versi di Carducci poeta civile è condivisa da gran parte della generazione che aveva preso parte al Risorgimento e che credeva ai miti repubblicani e garibaldini. Negli anni della maturità il poeta abbandona lo spirito di opposizione e, in seguito alla riconciliazione con il papa e la monarchia, diviene il cantore ufficiale del Regno. Dal punto di vista stilistico, Carducci sembra rifiutare i motivi del Decadentismo; tuttavia, la consapevolezza della distanza del mondo contemporaneo dal modello antico genera nella sua poesia un sentimento di inquietudine affine alla sensibilità e alle tematiche decadenti. L’ambientazione paesistica allude anche a una condizione dell’anima: le immagini ricorrenti dell’inverno e del tramonto trasmettono il senso di una declinante stagione della vita, della poesia e della civiltà. >> pagina 87