Il primo Novecento Borghesia e nobiltà Come il suo creatore, anche il protagonista del ciclo narrativo proviene dalla benestante borghesia francese. Si trova dunque esattamente a metà fra due mondi: non appartiene a quello della classe lavoratrice vera e propria, ma nemmeno alla sfera aristocratica di cui si può far parte solo per diritto di nascita. Marcel può dunque osservare contemporaneamente, e con uguale oggettivo distacco, entrambi questi mondi, come anche i borghesi suoi simili. L amore, la gelosia, la perversione Nella sua evoluzione psicologica, Marcel affronta anche una lunga e difficile educazione sentimentale, attraverso vari amori (Gilberte, la duchessa di Guermantes, Albertine). Si trova ogni volta a rivivere le diverse tappe della passione: il desiderio, la gelosia, il disincanto. Intorno a lui si intrecciano altri legami sentimentali o passionali, leciti o illeciti , compresi quelli che all epoca venivano considerate perversioni. L opera parla infatti in modo molto esplicito di temi quali l omosessualità maschile e femminile e il sadomasochismo. La Ricerca ovviamente non è il primo né l unico testo letterario a trattare questi argomenti, ma lo fa con un intento analitico, si direbbe scientifico, che la rende simile per certi versi a un trattato di psicologia clinica (risente, in questo, del Positivismo, ma ne costituisce anche una consapevole parodia per l esibito interesse verso alcuni di quelli che allora si sarebbero chiamati, appunto, casi clinici ). Ogni manifestazione del cuore umano o degli istinti che guidano le azioni degli individui viene studiata da Proust con attenzione partecipe, ma anche con il distacco dell osservatore oggettivo. La dimensione dell inconscio e i punti di vista Allo stesso modo l autore indaga la sfera degli impulsi e delle inclinazioni, sondata in quegli stessi anni anche da Freud ( p. 34). L inizio dell opera descrive il progressivo destarsi di una mente vigile dal dormiveglia in cui ricordi e sogni si confondono: tutto il romanzo e ogni sua vicenda esprimono la fortissima ingerenza della dimensione inconscia quindi di istinti, pulsioni, moti di aggressività, desideri erotici, senso di morte nella vita cosciente e razionale . Proust chiama «intermittenze del cuore gli atteggiamenti della mente, che non sempre reagisce in modo immediato e logico agli avvenimenti, ma procede secondo un suo sinuoso percorso talvolta incomprensibile. Proprio le reazioni mentali e sentimentali ai fatti della vita interessano il narratore (e quindi l autore); dunque, uno stesso evento può essere visto, nel romanzo, attraverso gli occhi di personaggi diversi, ognuno dei quali lo interpreta soggettivamente. Lo stile e la struttura La sperimentazione proustiana L autore della Ricerca è condiderato fra i grandi sperimentatori novecenteschi di nuove forme romanzesche. Ciò nonostante il suo ciclo narrativo può essere visto come una propaggine estrema del romanzo ottocentesco, che Proust celebra e insieme rivoluziona. Non è a livello lessicale che si attua la sua innovazione; la singolarità, anzi l unicità di Proust consiste invece nella dilatazione estrema della frase, che però mantiene una struttura di tipo classico: è una frase che tende a includere, nelle sue sconfinate diramazioni, una innumerevole serie di metafore e similitudini, che cercano di racchiudere tutte le sfaccettature del reale. La costruzione sintattica proustiana è un esempio tipico di ipotassi, in cui il periodo è sottoposto a vari livelli di subordinazione. I tempi narrativi Jean Cocteau (1889-1963), brillante autore della generazione successiva, ha scritto che quello di Proust è «un romanzo al rallentatore . Il tempo narrativo nella Ricerca è continuamente sospeso: il racconto di una cena può dilatarsi per centinaia di pagine, mentre 110