I SAPERI fondamentali Asset ID: 242 ( ) let-audlet-luigi-pirandello40.mp3 Audiolettura LA VITA nasce a (l’attuale Agrigento) nel . Compie gli studi liceali a Palermo e nel 1887 si iscrive all’Università di Roma per poi trasferirsi a Bonn; qui si laurea nel 1891 in Filologia romanza con una tesi in tedesco sui dialetti greco siculi. Assecondando la sua passione giovanile per la poesia, pubblica una raccolta di componimenti, (1889). Nel 1893 torna a Roma dove collabora con prestigiose riviste letterarie e scrive il suo primo romanzo, . Nel 1894 sposa , da cui avrà tre figli. In seguito al (1903), la moglie Antonietta, già psicologicamente fragile, entra in una spirale di ossessiva da cui non uscirà più. Pirandello si immerge freneticamente nell’attività letteraria e nel 1904 pubblica ; espone la sua poetica, centrata sul concetto di umorismo, nel saggio L’ del 1908. Negli anni che precedono la guerra pubblica altri romanzi, raccolte di novelle e i primi lavori teatrali. Dal dopoguerra in poi la sua attività e la sua fama di scrittore e di drammaturgo di successo, ricercato dai teatri d’Europa e d’America, sono in continua crescita. Nel riceve il per la Letteratura e due anni dopo muore a Roma. Luigi Pirandello Girgenti 1867 Mal giocondo L’esclusa Antonietta Portulano tracollo economico follia Il fu Mattia Pascal umorismo 1934 premio Nobel LE NOVELLE E I ROMANZI Pirandello pubblica nel che riunisce tutte le novelle già edite tra il 1894 e il 1919. La frammentarietà dell’opera riflette una visione del mondo come insieme caotico e disgregato; l’ è ancora evidente nelle ambientazioni, ma i personaggi sono maschere stravolte e grottesche. scrive ( ) e, dopo una pausa decennale in cui si dedica completamente al teatro, pubblica, nel 1926, il suo romanzo “testamentario”: , la storia di Vitangelo Moscarda, un personaggio in preda a una crisi esistenziale da cui esce totalmente annientato. 1922 Novelle per un anno , una raccolta influenza del Verismo Fra il 1893 e il 1915 sei romanzi L’esclusa, Il turno, Il fu Mattia Pascal, I vecchi e i giovani, Suo marito, Quaderni di Serafino Gubbio operatore Uno, nessuno e centomila LE OPERE TEATRALI Pirandello concepisce la realtà come una grande, tragica recita. Le trame dei suoi drammi affrontano i temi della , dell’ , del , della . L’attività drammaturgica pirandelliana attraversa diverse fasi stilistiche. Dopo alcuni primi esperimenti di teatro dialettale, Pirandello lavora al ( ). Dopo la fase del , nelle quali i personaggi sono contraddittori e il linguaggio si fa frammentario ( , ), Pirandello approda al , vera e propria rivoluzione rappresentata dalla trilogia del «teatro nel teatro» ( , 1921; , 1924; , 1930). solitudine incomunicabilità doppio follia dramma borghese Così è se vi pare teatro “grottesco” Il piacere dell’onestà Il giuoco della parti metateatro Sei personaggi in cerca d’autore Ciascuno a suo modo Questa sera si recita a soggetto IL PENSIERO Pirandello analizza il dramma della : il concetto di verità è messo in discussione e la realtà è letta da una pluralità di punti di vista. La riflessione innescata da una circostanza apparentemente comica genera il « », che mette in luce le ragioni tragiche di un atteggiamento buffo. Le (la famiglia e il lavoro) vengono viste da Pirandello in cui il flusso vitale si fissa in forme stabili ma fittizie. , pieno di domande e privo di certezze, : l’autore arriva ad elaborare una teoria della coesistenza di opposte personalità che consegna all’individuo l’unica consapevolezza di essere uno, nessuno e centomila. duplicità dell’esistenza sentimento del contrario istituzioni sociali come una «trappola» L’io del soggetto è frantumato IL FU MATTIA PASCAL Uscito a puntate sulla “Nuova Antologia” nel 1904 e pubblicato in volume nello stesso anno, è considerato il capolavoro di Pirandello. L’opera, che supera definitivamente il romanzo naturalista, affronta i temi della poetica pirandelliana. Mattia, che conduce un’esistenza frustrante, è protagonista di una vicenda inverosimile: di ritorno da un viaggio, legge su un giornale la notizia che i suoi parenti lo hanno riconosciuto nel cadavere di un suicida morto annegato. La notizia gli suggerisce subito l’idea di sfruttare la sua . Così, assunto il nome di Adriano Meis, dopo aver girovagato per l’Europa, si stabilisce a Roma in una stanza affittata nella casa di Anselmo Paleari, matto e filosofo. Innamoratosi della figlia di lui decide di sposarla: qui comincia a manifestare i primi segni di inquietudine per l’inconsistenza della sua posizione. Egli non può contrarre matrimonio perché non ha un’identità sociale: non è più Mattia e non è in verità neanche Adriano. Per uscire dalla «trappola» in cui si è cacciato, decide allora di inscenare il suicidio di Adriano Meis e di tornare al paese. Ma qui lo attende la sorpresa che la moglie si è risposata e ha avuto una figlia dal nuovo marito. Mattia si ritira nella biblioteca per scrivere le sue memorie e ogni tanto va al cimitero a deporre un fiore sulla propria tomba. Il fu Mattia Pascal presunta morte per cominciare una nuova vita Lo è il tema centrale del romanzo. La doppia vita di Mattia Pascal è raccontata in un’ottica umoristica: agli iniziali aspetti comici subentra progressivamente la riflessione sul dramma della «trappola» sociale. Il romanzo, in cui l‘io narrante si sovrappone all’io-attore, presenta una . L’autore utilizza una focalizzazione interna e la soggettività del punto di vista rende la narrazione instabile e mutevole. smarrimento dell’identità struttura circolare >> pagina 310