Il Crepuscolarismo autore non a caso destinato ad approdare al Futurismo, realizza sperimentazioni che preludono al verso libero della poesia contemporanea e alla dissoluzione della metrica tradizionale poi pienamente operata da Giuseppe Ungaretti. I modelli letterari Comuni ai diversi autori sono le influenze esercitate dai modelli di riferimento. Si tratta di fonti letterarie italiane: il Pascoli del Fanciullino e della poetica delle umili cose di Myricae, ma anche di alcuni componimenti dei Primi poemetti e dei Canti di Castelvecchio; il d Annunzio spirituale, malinconico ed estenuato del Poema paradisiaco; parte della produzione scapigliata, come i vagheggiamenti della purezza e dell innocenza infantile di alcune liriche di Emilio Praga (nel quale, però, questi motivi coesistevano, in dualistico contrappunto, con l attrazione per la lussuria e lo stravizio). Ma sono importanti anche i modelli stranieri, soprattutto francesi o di lingua francese, e di tendenza decadente e simbolista: Jules Laforgue, Francis Jammes, il belga Maurice Maeterlinck, oltre ai più noti Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Mallarmé. I luoghi, i tempi e i protagonisti Una scuola senza manifesti La critica ha molto dibattuto se questa comunanza di temi, di motivi e di toni sia sufficiente per identificare il Crepuscolarismo come una scuola . In realtà non comparve mai un manifesto o un programma comune (quali invece ebbe un altro movimento coevo e per molti versi opposto, il Futurismo), ma ci furono rapporti interpersonali più o meno intensi fra i diversi esponenti del gruppo, che collaboravano anche, spesso, alle stesse testate. Tali legami, favoriti dall età anagrafica (i Crepuscolari nascono tutti intorno al 1880) e dalla comune estrazione borghese, portano i diversi autori a una simpatia reciproca che li induce a leggersi e a recensirsi a vicenda. Un movimento in tre città Sul piano geografico sono tre, principalmente, i centri di propulsione e di sviluppo della poesia crepuscolare: Torino, Firenze (con autori provenienti anche da città dell Emilia-Romagna, quali Cesena, Cesenatico e Ferrara) e Roma. All area torinese appartiene la figura ritenuta unanimemente la più originale e significativa della corrente, Guido Gozzano; torinesi sono anche Carlo Chiaves (18821919) e Nino Oxilia (1888-1917). Fiorentino è invece Aldo Palazzeschi, la cui concezione irriverente della poesia lo conduce però ad avvicinarsi presto al nascente Futurismo (nel cui ambito tratteremo la sua poesia, † p. 405); a Palazzeschi vanno accostati Corrado Govoni (nato vicino a Ferrara e destinato anch egli ad aderire all avanguardia futurista, † p. 411) e Marino Moretti (nato a Cesenatico). A Roma, infine, vivono Sergio Corazzini e Fausto Maria Martini (1886-1931). La stagione crepuscolare Il periodo di attività di questi poeti coincide solo in parte: il 1907, per esempio, è l anno della morte di Corazzini ma anche dell esordio poetico di Gozzano. E se con la morte di Corazzini il gruppo romano si disperde, è nella Torino degli anni immediatamente successivi che ha grande sviluppo la poesia crepuscolare, con Gozzano capofila e la sua ironia quale tratto distintivo. La maggior parte dei Crepuscolari evolveranno, dopo l esordio, in altre direzioni, meno legate a precise correnti e più rispondenti a un percorso artistico individuale. Possiamo perciò considerare chiusa la stagione crepuscolare, iniziata nei primi anni del secolo, con la fine della Prima guerra mondiale. 357