T6 Città vecchia Tratto dalla sezione   (1910-1912), questo componimento è una vera e propria dichiarazione d’amore del poeta alla sua città natale e alla ricca umanità che la popola. Trieste e una donna  Una quartina di endecasillabi a rima ABBA (ma il primo e il quarto verso sono legati non da una rima perfetta bensì da un’assonanza), seguita da una strofa composta da endecasillabi, quinari, un settenario e un trisillabo (con 7 rime in tutto) e una chiusa di 3 versi (2 endecasillabi rimati tra loro e intervallati da un settenario). Metro L’  nell’ infinito umiltà  Asset ID: 212 ( )  let-altvoc-citt-vecchia-il-canzon160.mp3 Audiolettura Spesso, per ritornare alla mia casa prendo un’oscura via di città vecchia. Giallo in qualche pozzanghera si specchia qualche fanale, e affollata è la strada. Qui tra la gente che viene che va 5       dall’osteria alla casa o al lupanare, dove son merci ed uomini il detrito di un gran porto di mare, io ritrovo, passando, l’infinito nell’umiltà. 10     Qui prostituta e marinaio, il vecchio che bestemmia, la femmina che bega, il dragone che siede alla bottega del friggitore, la tumultuante giovane impazzita 15     d’amore, sono tutte creature della vita e del dolore; s’agita in esse, come in me, il Signore. Qui degli umili sento in compagnia 20     il mio pensiero farsi più puro dove più turpe è la via. buia, perché stretta, ma anche “malfamata”. oscura: 2 lampione. fanale: 4 bordello, casa di tolleranza. lupanare: 6 rifiuto. detrito: 7 litiga. bega: 12 soldato austriaco di cavalleria. dragone: 13 commerciante di cibi fritti  friggitore: 14 vergognosa, oscena. 22 turpe: Dentro il TESTO I contenuti tematici La città vecchia era, al tempo di Saba, la parte più antica di Trieste, costituita da vicoli poi scomparsi a seguito delle trasformazioni urbanistiche. La Trieste popolare è quella che il poeta più ama, in virtù del suo senso di comunione con l’umanità che la caratterizza («Esser uomo tra gli umani, / io non so più dolce cosa» scrive Saba in un’altra poe­sia, ). È in questa parte della città che egli, nei suoi vagabondaggi, sembra talvolta dimenticare la sofferenza privata, proprio in virtù di tale sentimento di solidarietà fraterna. Il suo atteggiamento ha qualcosa di religioso ( , v. 19), e infatti egli trova / (vv. 9-10): gli umili – vale a dire gli ultimi, gli emarginati, i reietti della società ( / , vv. 7-8, dove gli sono accostati alle ) – non sono oggetto di uno sguardo paternalistico, ma semmai di un amore di tipo evangelico. Dai Vangeli derivano anche alcune immagini-spia, come quella della (v. 11). Sesta fuga s’agita in esse, come in me, il Signore l’infinito nell’umiltà il detrito di un gran porto di mare uomini merci prostituta Così, in un ribaltamento completo degli stereotipi e dei pregiudizi borghesi, la via della città normalmente considerata (v. 22) – quella popolata dai frequentatori di osterie, dalle prostitute in cerca di clienti, dai vecchi malvissuti, dai marinai di passaggio – è il luogo dove il del poeta diventa (vv. 21-22). più turpe pensiero più puro La sacralità  della vita popolare  >> pagina 566  Le scelte stilistiche La poesia ha una struttura precisa: la prima strofa ha carattere narrativo e presenta il motivo dell’oscurità del luogo, anticipando l’idea di fondo del componimento. Nella seconda, in due segmenti distinti introdotti entrambi dal locativo (vv. 5 e 11), si descrivono l’ambiente e la varia umanità che lo popola. La terza strofa, infine, chiarisce in via definitiva l’assunto dell’autore. Le tre parti sono legate da diversi rimandi ( del v. 22 richiama del v. 4; l’aggettivo del v. 20 riprende il sostantivo del v. 10). Qui la via la strada umili umiltà Il linguaggio rispecchia i due livelli presenti sotto il profilo tematico: basso e alto, materia e spirito. Troviamo infatti sostantivi, aggettivi e verbi che fanno riferimento a una realtà degradata, negativa e persino violenta ( , v. 3; , v. 6; , v. 7; , v. 12; , v. 18; , v. 22), alternati ad altri che alludono a una dimensione spirituale e sacrale ( , v. 9; , v. 19; , v. 22). pozzanghera lupanare detrito bestemmia dolore turpe infinito Signore puro Una struttura meditata Verso le COMPETENZE Comprendere I personaggi della città vecchia sono qualificati attraverso la menzione del loro mestiere o di altri elementi che li ca 1 ratterizzano immediatamente. Elencali in ordine di apparizione. Analizzare Nel testo compare un’anafora. Individuala e spiegane la funzione espressiva. 2 Rintraccia gli iperbati presenti nel componimento. A quale scopo vengono utilizzati? 3 Interpretare La rima : : (vv. 16, 18 e 19) è stata segnalata dai critici come particolarmente significativa in relazione al messaggio della poesia. Per quale ragione, secondo te? 4 amore dolore Signore Com’è possibile che (v. 19) sia presente anche nei frequentatori di lupanari, nelle prostitute, nel vecchio che bestemmia, cioè in coloro che la morale convenzionale definirebbe peccatori? A quale tipo di religiosità fa riferimento il poeta? 5 il Signore Produrre 6   Scrivere per raccontare.  Racconta in un testo descrittivo-narrativo di circa 15 righe, in terza persona e con protagonista il poe­ta, la passeggiata evocata nella lirica. Sul modello di quanto fa Saba, racconta, in un testo narrativo di circa 30 righe, una tua passeggiata in una particolare zona della città o del paese in cui vivi, soffermandoti sulla descrizione dei tipi umani che incontri e delle reazioni che la loro vista suscita in te. 7 Scrivere per raccontare. 8 Scrivere per argomentare.   L’atteggiamento di Saba nei confronti della realtà popolare è molto lontano dall’aristocratico distacco di alcuni autori del Decadentismo italiano ed europeo. Quali nomi ti vengono in mente a tale proposito? In che cosa differisce la loro visione della vita rispetto a quella di Saba? Svolgi il tema in un testo espositivo-argomentativo di circa 30 righe.