T11 Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere  23 Operette morali , L’operetta è ambientata in città, nell’atmosfera invernale dei giorni che precedono la fine di un anno e l’inizio di quello nuovo. Un venditore di calendari intercetta un possibile cliente, un viandante con cui inizia un dialogo occasionale, ma via via più impegnativo. Infatti, nella semplicità apparentemente banale delle battute, si dipanano i temi della riflessione leopardiana, dall’inconsistenza della felicità all’insensata ciclicità del tempo sempre uguale a sé stesso fino alla concezione del piacere come “attesa”. Il dialogo viene scritto nel 1832, probabilmente a Firenze, e inserito nell’edizione del 1834 delle  . Operette La   del futuro falsa illusione Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi? Venditore 1 2 Almanacchi per l’anno nuovo? Passeggere Sì signore. Venditore Credete che sarà felice quest’anno nuovo? 5       PASSEGGERE Oh illustrissimo sì, certo. Venditore Come quest’anno passato? Passeggere Più più assai. Venditore Come quello di là? Passeggere 3 Più più, illustrissimo. 10     VENDITORE Ma come qual altro? Non vi piacerebb’egli che l’anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi? Passeggere 4 Signor no, non mi piacerebbe. Venditore Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi? Passeggere Saranno vent’anni, illustrissimo. 15     Venditore  A quale di cotesti vent’anni vorreste che somigliasse l’anno venturo? PASSEGGERE Io? non saprei. Venditore Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice? Passeggere No in verità, illustrissimo. Venditore E pure la vita è una cosa bella. Non è vero? 20     Passeggere Cotesto si sa. VENDITORE Non tornereste voi a vivere cotesti vent’anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste? Passeggere 5 Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse. Venditore Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati? 25     Passeggere Cotesto non vorrei. Venditore Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch’ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, PASSEGGERE 6 risponderebbe come voi per l’appunto; e che  30     avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta,  nessuno vorrebbe tornare indietro? Lo credo cotesto. Venditore Né anche voi tornereste indietro con  Passeggere questo patto, non potendo in altro modo? 35     7 Signor no davvero, non tornerei. Venditore Oh che vita vorreste voi dunque? PASSEGGERE Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse,  Venditore senz’altri patti. Una vita a caso, e non saperne altro  40     Passeggere avanti, come non si sa dell’anno nuovo? 8 Appunto. Venditore Così vorrei ancor io se avessi a rivivere,  Passeggere e così tutti. Ma questo è segno che il caso,  9 fino a tutto quest’anno, ha trattato tutti male.  45     E si vede chiaro che ciascuno è d’opinione che  sia stato più o di più peso il male che gli è  toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita  di prima, con tutto il suo bene e il suo male,  nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch’è  50     una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non  la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene  voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero? 10 Speriamo. VENDITORE  Dunque mostratemi l’almanacco più bello che avete. 55     Passeggere Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi. Venditore Ecco trenta soldi. Passeggere Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari  Venditore nuovi. sia gli almanacchi sia i lunari sono dei calendari. I primi contengono osservazioni astronomiche, astrologiche e meteorologiche; i secondi registrano i cicli della luna, e presentano massime, consigli e notizie utili soprattutto nelle attività agricole. Almanacchi… lunari: 1 ha bisogno di. Bisognano: 2 quello ancora prima. quello di là: 3 pronome pleonastico. egli: 4 a partire da quando siete nato. cominciando… nasceste: 5 nel senso generico di persona ricca e potente. principe: 6 a queste condizioni (di rivedere, cioè, tutto come la prima volta). con questo patto: 7 e non sapere niente di ciò che accadrà. non saperne altro avanti: 8 significa. è segno: 9 avrà inizio. si principierà: 10 Giovanni Boldini, , 1880 ca. Napoli, Museo di Capodimonte. Lo strillone  >> pagina 83  Dentro il TESTO I contenuti tematici Come capita per molte delle Operette , anche questa ha un antefatto nel pensiero filosofico leopardiano fissato nello Zibaldone . Cinque anni prima della stesura del dialogo, l’autore scriveva: «Io ho dimandato a parecchi se sarebbero stati contenti di tornare a rifare la vita passata, con patto di rifarla né più né meno quale la prima volta […]. Quanto al tornare indietro a vivere, ed io e tutti gli altri sarebbero stati contentissimi; ma con questo patto, nessuno […]. Che vuol dir questo? Vuol dire che nella vita che abbiamo sperimentata e che conosciamo con certezza, tutti abbiam provato più male che bene; e che se noi ci contentiamo ed anche desideriamo di vivere ancora, ciò non è che per ignoranza del futuro, e per una illusione della speranza, senza la quale illusione e ignoranza non vorremmo più vivere, come noi non vorremmo rivivere nel modo che siamo vissuti» (1° luglio 1827). La premessa filosofica nello  Zibaldone  >> pagina 84 Questo è, in sintesi, il messaggio che il passeggere insinua nell’argomentazione del venditore . A ben vedere, si tratta di due personaggi simbolici: il passeggere (una bonaria, ma al tempo stesso lucida controfigura del poeta) rappresenta l’uomo di pensiero che, dopo un numero sufficiente di anni e di esperienze, interroga l’interlocutore per aprirgli gli occhi sul carattere fallace di ogni speranza futura; il venditore è l’immagine del sempliciotto (e quindi di buona parte del genere umano) che non sa trarre le giuste conclusioni dal proprio vivere, preferendo rimanere nell’illusione e nell’inconsapevolezza. Messo alle strette dalle domande del passeggere , il venditore ammette di non voler tornare indietro per rivivere ciò che ha già vissuto, ma si accontenta, con una sciocca svagatezza, di rimandare il proprio desiderio di felicità a un impossibile domani migliore. Due tipi umani, due filosofie di vita D’altra parte, lo stesso passeggere non si lascia vincere dall’indignazione: la pietà per gli errori di un’umanità da commiserare lo spinge a non far scoppiare la bolla di sapone in cui vive il venditore , finendo per acquistare il calendario (il più bello , r. 55) e congedarsi con un augurio di futura vita felice (r. 53). Perché infierire? Le scelte stilistiche Il finale dunque riporta tutto proprio come era al principio: il venditore riprende a vendere (strillando la stessa, identica formula iniziale: Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi , r. 1 e rr. 58-59), come se nulla fosse, ignaro di cosa intendesse il suo cliente. Il dialogo ha così la sua perfetta struttura circolare, a significare che l’intreccio, la progressione e lo sviluppo – della conversazione e della stessa vita – non sono possibili: dopo la sequenza di battute semplici ed essenziali, la vita ritorna a essere quella di sempre, con le sue speranze, attese e illusioni che si rinnovano ogni anno, tenaci per quanto fatalmente destinate a svanire. Una significativa struttura circolare Verso le COMPETENZE comprendere Da quale domanda del prende avvio la discussione? 1 passeggere In sintesi, qual è il punto di vista del ? 2 passeggere Analizzare Quali sono le caratteristiche del testo a livello lessicale e sintattico? 3 Nel testo ricorrono diverse ripetizioni. Di quali parole? 4 Interpretare Individua le caratteristiche psicologiche dei due interlocutori. 5 Come valuti il gesto finale del di acquistare l’almanacco? 6 passeggere I due interlocutori non hanno nome, ma rispondono solo a una qualifica generica. Come spieghi questa scelta di Leopardi? 7 In un passo dello , Leopardi scrive: «Da quello che altrove ho detto e provato, che il piacere non è mai presente, ma sempre solamente futuro, segue che propriamente parlando, il piacere è un ente di ragione, e immaginario» (2 ottobre 1822). In quale punto dell’operetta si può rintracciare una riflessione simile a questa? 8 Zibaldone Produrre   9 Scrivere per raccontare. E se invece di un venditore ingenuo e inconsapevole ce ne fosse stato un altro, deciso a controbattere alle domande del viandante e in grado di argomentare la felicità della vita e il pieno appagamento degli anni già trascorsi? Dai vita a questo personaggio alternativo, tentando di presentare, nella forma vivace e colloquiale del dialogo, una visione antitetica a quella leopardiana. Dibattito in classe   10 Se dovessi scegliere uno dei due personaggi, saresti il venditore o il passeggere? Perché? Confrontati con i compagni.  >> pagina 85  I grandi temi di Leopardi 1 Tra Classicismo e Romanticismo: una poetica originale  l’esaltazione del Classicismo come regno dell’immaginazione • la critica alla poetica romantica accusata di limitarsi alla riproduzione del vero • la ricerca del vago e dell’indefinito • la convivenza di elementi classicistici e romantici • 2 All’origine dell’infelicità»   la difficile esistenza del poeta • il dolore come strumento di conoscenza universale • 3 La militanza civile  la letteratura come maestra di civiltà • l’isolamento ideologico del poeta • il sarcasmo verso gli ideali risorgimentali e i dogmi cattolici • 4 Lo sviluppo del pensiero leopardiano  la riflessione filosofica sulla condizione umana • il pessimismo storico: l’antinomia natura-ragione • la “teoria del piacere” • •  il pessimismo cosmico: la natura malvagia e il potere demistificante della ragione 5 Il valore della solidarietà   il rifiuto dell’ottimismo sia illuministico sia cristiano • il valore della dignità umana • l’auspicio della fratellanza tra gli uomini • 6 La noia il senso di vuoto alimentato dal piacere insoddisfatto • il carattere “sublime” della noia •