PERCORSI DI ATTUALITà Un pianeta fragile 1. Il numero degli esseri umani che vivono sul pianeta Terra è cresciuto nell’ultimo secolo a ritmi impressionanti. Oggi siamo circa sette miliardi e mezzo, triplicati rispetto al 1950. Le periferie delle città, in ogni continente, si sono gonfiate a dismisura, accogliendo masse di persone in cerca di fortuna, costrette a vivere in baracche senza servizi igienici. Come si potranno trovare risorse sufficienti per sfamare tante bocche e per garantire a queste persone una vita dignitosa? Le fonti energetiche fossili, come il petrolio e il gas naturale, sono in via di esaurimento. La produzione industriale non potrà aumentare all’infinito, senza contare che comporta pericolose conseguenze, a partire dall’inquinamento che avvelena l’ambiente e modifica il clima, causando un riscaldamento globale dagli effetti imprevedibili. Nessun luogo è al riparo. Le montagne si spopolano o rischiano di finire in balia di un turismo irrispettoso ( T1). Le superfici coltivabili si estendono a spese degli ultimi polmoni verdi, come l’Amazzonia ( T2). Negli oceani galleggiano immense isole di spazzatura formate da plastiche degradate ( T3). ▶ ▶ ▶ La situazione è drammatica, e il punto di non ritorno appare vicino. Alcuni scienziati, come il grande fisico e cosmologo inglese Stephen Hawking (1942-2018), ritengono che se le cose non cambieranno, nel giro di mille anni al massimo la specie umana dovrà fuggire dal suo fragile pianeta, dopo averlo reso una fogna inabitabile. Saremo pronti per allora a colonizzare altri pianeti, o a creare ambienti vivibili nello spazio? Non lo sappiamo. Intanto però è possibile provare a correre ai ripari, perseguendo forme di sviluppo sostenibili nel lungo periodo. Fondamentale si presenta il passaggio all’energia “pulita” e rinnovabile, garantita per esempio dai pannelli solari. Ma la salvezza passa anche attraverso un’assunzione di responsabilità personale, che si riflette in piccoli gesti quotidiani, come evitare di sprecare cibo, riciclare i rifiuti, chiudere tempestivamente il rubinetto dell’acqua, spegnere la luce elettrica quando si lascia una stanza. Le generazioni future ce ne saranno grate.