Dalla realtà alla carta Un tempo, come abbiamo visto, per realizzare una carta geografica occorreva misurare direttamente il territorio rilevando sul posto le caratteristiche di un luogo, oppure ci si doveva basare sui racconti forniti dai naviganti o dai viaggiatori. Oggi i cartografi possono ricorrere a grazie alle innovazioni della tecnologia, come la fotografia aerea e le rilevazioni da satellite. mezzi più veloci e precisi Le foto aeree affiancate permettono di ricostruire l’immagine reale Un aereo sorvola un territorio fotografando in successione le varie zone; le così ottenute vengono affiancate come in un puzzle, in modo da ricostruire con precisione l’ . A questo punto si può procedere con la costruzione della carta: si calcolano con precisione le posizioni dei diversi luoghi o degli elementi da rappresentare e le relative distanze, si scelgono e si riportano i simboli da utilizzare e le informazioni ritenute utili (per esempio il nome delle località, l’altezza delle montagne, le distanze in chilometri ecc.). foto aeree immagine reale Quando sul territorio sono presenti dei rilievi, il procedimento è più complesso: per non avere una visione “piatta”, le alture devono essere fotografate da punti di vista diversi. Le immagini ottenute vengono poi elaborate attraverso uno strumento specifico chiamato “rilevatore fotogrammetrico”. Approfondimento – La fotografia come strumento geografico Una foto aerea. Le immagini da satellite sono molto precise I , orbitando intorno alla Terra, sono in grado di rilevare immagini di vaste porzioni di territorio (interi continenti e addirittura entrambi gli emisferi) con un alto grado di precisione. satelliti artificiali I dati raccolti dai satelliti vengono poi elaborati dai computer, con cui è possibile produrre sempre più precise. L’importanza delle immagini satellitari è legata anche ai tanti a cui si possono applicare. Grazie ai satelliti possiamo monitorare in tempo reale molti fenomeni che avvengono sulla superficie terrestre (per esempio i fenomeni atmosferici), oppure conoscere in ogni momento la nostra posizione (per esempio usando un navigatore satellitare in automobile). Come abbiamo visto a proposito degli strumenti utili per orientarsi, i satelliti sono alla base di servizi Internet come Google Maps e Google Earth, che permettono di ingrandire l’immagine della superficie terrestre fino a osservare porzioni di territorio molto piccole e dettagliate. carte geografiche scopi scientifici e civili Approfondimento – I satelliti artificiali Approfondimento – Fotografie dallo spazio Una foto satellitare dell’Etna. >> pagina 27 Una rappresentazione approssimata Nella rappresentazione cartografica della realtà il cartografo accentua alcune caratteristiche del territorio: per esempio ingrossa lo spessore dei fiumi o delle strade. La carta geografica può quindi essere considerata come una della corrispondente fotografia aerea o satellitare, nella quale vengono evidenziati i dettagli ritenuti più importanti per l’uso a cui è destinata quella particolare carta, mentre gli altri vengono tralasciati. semplificazione Inoltre, mentre la superficie terrestre è curva, quella di una carta geografica è piana e, poiché non è possibile riprodurre una superficie curva su una piana senza deformarla, la rappresentazione cartografica non può essere uno specchio totalmente fedele del territorio reale. Quando una carta geografica rappresenta territori limitati questa deformazione è poco rilevante, ma quando il territorio rappresentato è molto esteso la diventa notevole: il planisfero ne è l’esempio principale. distorsione Le carte geografiche offrono dunque, un po’ per scelta e un po’ per necessità, una della realtà. rappresentazione approssimata Rappresentazione della Scandinavia in una mappa del XVI secolo e in una carta geografica del 2018. CONFRONTA Il planisfero di , un famoso cartografo fiammingo, risale al 1569, mentre quello di , uno storico e cartografo berlinese, è molto più recente (1973). Quali differenze noti? Mercatore Peters Approfondimento – I primi planisferi La si basa sull’idea che gli occidentali avevano del mondo all’epoca delle conquiste coloniali: un’Europa posta al centro, accanto a un Sud deformato e più piccolo di quanto non sia in realtà. carta di Mercatore La si basa su calcoli diversi: mostra che il Sud del mondo (Africa, parte dell’Asia e dell’America Meridionale) è più grande del Nord, ma deforma i contorni e schiaccia le zone polari. Rispetto alla carta di Mercatore, comunque, riproduce meglio i rapporti tra le superfici delle principali parti del mondo senza sopravvalutare l’Europa. carta di Peters >> pagina 28 Una rappresentazione ridotta Per essere uno strumento utile, una carta deve naturalmente essere molto più piccola del territorio che rappresenta, perciò quest’ultimo non può essere riprodotto in dimensioni reali, ma deve essere rimpicciolito un certo numero di volte. La stessa cosa avviene, per esempio, con le fotografie, che sono riduzioni della realtà, cioè di ciò che è stato fotografato. immagini ridotte Leggi il PAESAGGIO La stessa chiesetta è stata fotografata da tre : a mano a mano che ci si avvicina si vede una porzione più ampia o più ridotta del territorio? Come cambiano i particolari? distanze diverse La scala indica il rapporto tra la realtà e la rappresentazione Quando si realizza una carta, occorre quindi decidere quanto si vuole rimpicciolire il territorio da rappresentare, e questo dipenderà dall’estensione del territorio, dalle dimensioni che si vogliono dare alla carta e dall’uso che se ne vuole fare. Si decide cioè quale rapporto vogliamo mantenere tra la realtà (il territorio) e la rappresentazione che costruiamo (la carta): questo rapporto è detto , e la riduzione che effettuiamo si chiama perciò . scala riduzione in scala Ogni carta geografica deve riportare la scala che è stata utilizzata per realizzarla, perché si tratta di un’informazione fondamentale per capire quanto è grande il territorio che stiamo guardando sulla carta. Nelle carte geografiche, generalmente, la scala è indicata come o : la scala numerica ci dice quante volte sono state ridotte le misure reali per tracciare la carta, mentre la scala grafica esemplifica la corrispondenza tra distanze rappresentate sulla carta e distanze reali. Più piccoli sono i numeri della scala numerica, più grandi appaiono sulla carta gli elementi del territorio rappresentato; viceversa, quanto più grandi sono i numeri, tanto più gli elementi rappresentati sono stati ridotti. scala numerica scala grafica La scelta della scala non dipende dal cartografo, ma dallo a cui la carta è destinata. La pianta di un appartamento o di un parco pubblico deve rappresentare un’area limitata all’interno della quale occorre mettere bene in evidenza tutti i particolari (porte, finestre, mobili oppure, nel caso del parco, fontane, statue, chioschi), perciò è inevitabile che venga scelta una scala diversa da quella di una carta che deve riprodurre un intero Paese o addirittura un continente. scopo Pianta di Firenze in scala 1:8000. Pianta di Firenze in scala 1:25 000. Pianta di Firenze in scala 1:100 000. >> pagina 29 SCALA NUMERICA La scala numerica è espressa attraverso un rapporto tra numeri: 1:100 Si legge “uno a cento” oppure “uno sta a cento” e significa che a 1 centimetro sulla carta corrispondono 100 centimetri (1 metro) nella realtà: questo vuol dire che le misure reali sono state ridotte di 100 volte. SCALA grafica La scala grafica esprime il rapporto tra le distanze sulla carta e quelle reali con un segmento suddiviso in parti uguali, cui corrisponde una distanza reale. Questa rappresentazione rende più facile e immediata la lettura delle distanze sulla carta. 1 cm sulla carta = 1 km nella realtà A seconda della superficie da rappresentare, è meglio usare una scala piuttosto che un’altra. Cerca l’Italia in un planisfero, e poi in una carta fisica dell’Europa, e confronta le scale utilizzate: in quale delle due la riduzione è maggiore? La distanza può essere assoluta o effettiva Ora che conosci come funziona la riduzione in scala puoi facilmente calcolare la distanza che separa un luogo dall’altro. Misurando con il righello si ottiene la , cioè “in linea d’aria”, come se fosse possibile spostarsi da un luogo all’altro seguendo una strada sempre dritta e in piano; ma questo valore non corrisponde quasi mai alla distanza che dovrai percorrere nella realtà, perché le strade molto raramente procedono in linea retta! Se vuoi conoscere la , o , devi procurarti una carta stradale, che riporta le distanze reali lungo le strade principali. distanza assoluta distanza effettiva itineraria Come vedi dalla carta, non esiste una strada che collega in linea retta Trieste a Gorizia, ma si deve dapprima percorrere l’autostrada A4 lungo la costa, poi deviare a nord lungo la strada gialla: la è di circa 45 chilometri. distanza itineraria Leggi LA CARTA Scegli sulla carta a fianco due località a piacere. Misura con un righello la distanza che le separa, poi utilizza la scala per calcolare la distanza nella realtà: basta moltiplicare la misura rilevata per 2 000 000, cioè per la scala numerica indicata sopra la carta. Per esempio: Trieste e Gorizia distano circa 1,7 centimetri, che moltiplicati per 2 000 000 danno come risultato 3 400 000 centimetri, cioè 34 chilometri. Friuli Venezia Giulia 1:2 000 000 (1 cm = 20 km) >> pagina 30 Una rappresentazione simbolica La riduzione in scala fa sì che alcuni particolari importanti della realtà siano troppo piccoli o confusi per risultare visibili o ben riconoscibili sulla carta. Per evidenziarli si utilizzano allora dei disegni convenzionali che prendono il nome di . simboli Per leggere una carta geografica è quindi necessario saper riconoscere e interpretare i simboli che vi compaiono. A questo scopo, a margine di ogni carta trovi una , che riporta l’elenco dei simboli utilizzati con la spiegazione del loro significato. Negli atlanti, in genere, i simboli vengono spiegati una sola volta, in apertura del volume. legenda Leggi LA CARTA Osserva la carta e la legenda, poi scrivi nei cartellini che cosa indica ogni evidenziato. simbolo >> pagina 31 Anche il colore è un simbolo La carta geografica cerca di essere il più possibile fedele alla realtà, e per dare il senso della varietà dei paesaggi adotta , ciascuno dei quali utilizzato con differenti gradazioni di tonalità. Il colore rappresenta dunque uno dei mezzi grafici per facilitare la lettura della carta. Osserva. diversi colori Il colore indica le acque: mari, fiumi e laghi. L’azzurro più o meno intenso indica le diverse profondità dei fondali marini: le aree più profonde hanno una tonalità più scura, quelle meno profonde una tinta più chiara. Il indica le montagne: la tonalità si fa più scura via via che aumenta l’altezza delle cime. Le colline hanno tinte intermedie. Il indica le zone pianeggianti e ha poche variazioni di colore, perché la pianura è caratterizzata da un andamento piuttosto regolare del territorio. Le zone depresse, cioè più basse del livello del mare, sono indicate da un verde più scuro. azzurro marrone verde Le curve di livello descrivono i rilievi e le profondità marine Un sistema per rappresentare i rilievi con maggiore precisione e corrispondenza alla realtà è quello delle . curve di livello Per realizzarlo, partendo dalla base del rilievo e procedendo verso la cima, si individuano a intervalli di 50 o 100 metri (o anche di più) le quote altimetriche, cioè tutti i punti che si trovano alla stessa altitudine sul livello del mare. Poi si proiettano su un piano tutti i punti individuati: quelli situati alla stessa altezza vengono collegati a formare le varie curve di livello o (dal greco = uguale e = altezza), che risultano tanto più vicine quanto più il pendio è ripido. isoipse isos hypsos Lo stesso procedimento viene utilizzato per rendere le profondità marine: in questo caso le curve di livello prendono il nome di (dal greco = uguale e = profondità). isobate isos bathos