il simbolismo e l’estetismo Il si esprime in due tendenze: il Simbolismo, che riguarda soprattutto la poesia, e l’Estetismo, che riguarda soprattutto la narrativa. Decadentismo in Europa Il Decadentismo è contemporaneo al Naturalismo francese e al Verismo italiano. Il è presente soprattutto in Francia ed è caratterizzato dalla contestazione del realismo e dall’uso di un , che rimandano ad altro. Simbolismo linguaggio ricco di simboli I poeti simbolisti rifiutano la poesia come “discorso” logico e retorico; usano ; sperimentano una disarticolazione della sintassi e un linguaggio allusivo in cui il suono prevale sul significato. accostamenti liberi di parole L’ è legato alla ricerca di emozioni raffinate che nascono dal bello e soprattutto dall’arte. Il termine nasce in Inghilterra, per riferirsi a esperienze di autori accomunati dal gusto del bello e da una concezione della . Estetismo vita come opera d’arte Gli artisti che aderiscono all’estetismo esibiscono , in opposizione allo stile di vita borghese. I maggiori esponenti sono in Inghilterra, Joris-Karl Huysmans in Francia e in Italia. atteggiamenti raffinati e anticonformisti Oscar Wilde Gabriele d’Annunzio Il Decadentismo ha due tendenze: il (in poesia), che usa un linguaggio denso di simboli e l’ (in narrativa), ricerca del bello; in Europa Simbolismo Estetismo è contemporaneo al Naturalismo e al Verismo. Per i simbolisti il “ ” è un’immagine, una parola, un oggetto che : uno stato d’animo, una condizione psicologica o emotiva, un’idea. simbolo evoca e allude a qualcos’altro Nel panorama letterario italiano i maggiori autori sono: , (di cui si parlerà in seguito) e . il decadentismo in italia Giovanni Pascoli Gabriele d’Annunzio Antonio Fogazzaro Nei libri di sono rappresentate l’instabilità nei rapporti sentimentali e familiari e le . Il romanzo che meglio esprime la natura decadente della sua poetica è (1881). Fogazzaro pulsioni dell’eros, che sfidano le regole e le convenzioni della società Malombra >> pagina 27 giovanni pascoli la vita Giovanni Pascoli a San Mauro di Romagna (oggi San Mauro Pascoli). La sua infanzia è segnata da una : il padre viene ucciso da una fucilata mentre torna a casa e il colpevole non sarà mai individuato. Altri gravi lutti familiari si aggiungono negli anni successivi. nasce nel 1855 tragedia che segnerà il corso della sua vita Pascoli studia all’Università di Bologna, dove si lega a movimenti , partecipa a proteste studentesche e viene arrestato. Una volta assolto, abbandona per sempre l’attività politica; del suo ideale socialista gli rimane l’attenzione per gli umili. socialisti Dopo la laurea insegna Lettere latine e greche nei licei. Nel frattempo , ricostruendo così un ambiente familiare di cui sente sempre più la mancanza, un «nido» che lo protegga dal mondo e dalle sue stesse paure. chiama a vivere con sé le sorelle Ida e Maria Nel 1891 pubblica la sua prima raccolta poetica, . Il 1895 è per Pascoli un anno di svolta: la sorella Ida si sposa, gettandolo nella disperazione per quello che gli appare un tradimento. Quello stesso anno compra la , in Garfagnana, dove abiterà per il resto della vita con la sorella Maria. In quegli anni inizia a insegnare all’università: Bologna, poi Messina, Pisa e ancora Bologna, dove succede a Carducci nella cattedra di Letteratura italiana. Muore nel 1912. Myricae casa di Castelvecchio Giovanni Pascoli i temi I temi dominanti della poetica di Pascoli vanno ricercati nella sua biografia, nel e nei lutti familiari che lo hanno reso indifeso di fronte al mistero della realtà e della morte. dolore che ha attraversato la sua esistenza >> pagina 28 «Il nido» degli affetti familiari Per difendersi da tutto questo dolore, Pascoli , , negli ambienti più intimi che ricostruisce nella realtà e nella poesia incarnandoli in un’immagine ricorrente: il «nido», luogo chiuso e protetto, luogo di pace da custodire gelosamente contro le minacce del mondo. cerca rifugio nel tempo sereno dell’infanzia negli affetti familiari Il fanciullino Pascoli definisce il senso della sua riflessione poetica in uno scritto intitolato (1897). L’idea centrale di quest’opera è che (anche nell’età adulta) che osserva il mondo e «vede tutto con meraviglia, tutto come per la prima volta». Il poeta sa ascoltare e trascrivere la voce di questa parte infantile e irrazionale dell’uomo, e la sua poesia diventa la voce che svela la verità nascosta nel mistero delle cose. Il fanciullino in ogni individuo sopravvive un fanciullo studio attivo Nella poetica di Pascoli si ritrova: l’anticonformismo. il ricordo autobiografico. la denuncia sociale. il quotidiano familiare. le opere Nell’analisi delle sue opere bisogna tenere presente che Pascoli considera le sue opere maggiori come dei contenitori aperti, a cui rimette mano e che crescono nel tempo in nuove edizioni rimaneggiate. Dopo , raccolta che lo rivela come poeta, pubblica: Myricae i (1897), in cui , vista come realtà salvifica rispetto alla civiltà industriale; Poemetti celebra la natura i (1903), in cui la si accompagna allo sguardo malinconico sull’ambiente e il mondo esterno; Canti di Castelvecchio dolorosa evocazione del passato i (1904), incentrati su personaggi storici e mitologici del mondo antico, immersi però nel clima culturale del Decadentismo. Poemi conviviali Gli ultimi anni della sua vita, sono in parte dedicati alla , in cui raccoglie l’eredità di Carducci. poesia civile Pascoli è anche un apprezzato e originale , oltre che dedicati soprattutto a Dante. poeta latino autore di saggi critici >> pagina 29 myricae è una raccolta di poesie, pubblicata per la prima volta nel 1891 con solo 22 componimenti. Poi nelle successive edizioni arriva a contenere fino a 156 liriche. Myricae La di di Pascoli, e questo testimonia l’importanza che quest’opera riveste nel suo percorso letterario. composizione Myricae dura quasi tutta la vita I TEMI Il titolo della raccolta deriva da un verso di Virgilio: «Non a tutti piacciono gli arbusti e le umili »; il nome è scelto da Pascoli per indicare gli argomenti umili e quotidiani che sono trattati nell’opera. ▶ tamerici La maggior parte delle poesie presenta scene di campagna e rappresentazioni non idealizzate di una . Spesso sono presenti , il più delle volte infelici, nel cui destino si riflettono le sofferenze del poeta e le sue paure di fronte al male presente nel mondo, la cui fonte è l’uomo. natura vista come fonte di consolazione bambini Altro tema ricorrente è quello della morte, vista con sgomento, ma allo stesso tempo occasione di comunicazione con i defunti della propria famiglia. La realtà rappresentata è solo apparentemente familiare, ma è assai misteriosa e . osservata con stupore infantile studio attivo In Pascoli sono prevalenti le descrizioni: del mondo cittadino. del mondo agricolo. , in latino , sono arbusti diffusi lungo le coste del mare. tamerici myricae lo stile Alla semplicità dei temi corrisponde uno stile, che mostra: (danteschi e ), che vengono dalla formazione classica del poeta; vocaboli della tradizione letteraria ▶ aulici termini “pre-grammaticali” (cioè estranei alla grammatica) come le ; ▶ onomatopee , cioè frasi ridotte all’essenziale; sintassi spezzata con effetti musicali e ritmici delle frasi e delle pause. strutture metriche tradizionali ma rivisitate , colti e ricercati. vocaboli aulici , parole che rappresentano suoni, come il delle campane o il delle foglie. onomatopee din don fru fru