LA POESIA ITALIANA Nel primo Novecento la poesia italiana è percorsa da innovative. diverse tendenze L’inizio del secolo coincide con la nascita delle , movimenti culturali che aprono nuove strade di , anche attraverso l’unione di ambiti diversi tanto da far saltare le tradizionali classificazioni dei generi. Gli autori che aderiscono al , ad esempio, oscillano tra poesia e prosa e sovvertono gli schemi abituali della metrica e del linguaggio. Avanguardie storiche sperimentazione Futurismo Il si contrappone al dannunzianesimo (predominante all’inizio del secolo) proponendo una lirica che descrive, fra malinconia e ironia, l’affetto per le piccole cose e per gli ambienti provinciali. ne è il maggiore esponente. Crepuscolarismo Guido Gozzano Una strada diversa è seguita dai poeti che fanno riferimento al Simbolismo francese, primo tra tutti , le cui liriche partono da uno spunto realistico trasfigurato poi in una chiave visionaria. Dino Campana Nato all’inizio degli anni Trenta, la corrente dell’ è caratterizzata da una lirica “oscura”, di non immediata comprensione. Per i poeti ermetici la poesia è un’analisi interiore, estranea a ogni impegno politico. Il loro intento è rinnovare la poesia in senso antiaccademico, antipascoliano e antidannunziano, riallacciandosi al Simbolismo europeo e all’esperienza vociana del “frammento”. L’esponente maggiore è . Ermetismo Salvatore Quasimodo Vicino all’Ermetismo è che, dopo una prima fase segnata dalla tragica esperienza della guerra, dà vita a una poetica intrisa di tensione religiosa e simbolica. Giuseppe Ungaretti Oltre l’Ermetismo si pongono il ligure e il triestino (1883-1957) che si avvicinano all’esperienza ermetica, assimilandone alcune caratteristiche, per poi rimanervi, però, sostanzialmente estranei. Eugenio Montale Umberto Saba Le riviste letterarie In questo periodo svolgono un ruolo molto importante nel dibattito culturale. In particolare: raccoglie i poeti che rifiutano le strutture tradizionali e propongono una “ ” in cui il singolo verso ha valore in sé, indipendemente da ciò che lo precede o lo segue; “La Voce” poetica del frammento invece punta al recupero classicistico dei grandi modelli del passato. Il poeta è tra i fondatori della rivista. “La Ronda” Vincenzo Cardarelli