giuseppe ungaretti La vita Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d’Egitto nel 1888, in un , e ha una formazione letteraria italo-francese. Si trasferisce nel 1912 a Parigi e si arruola volontario all’inizio della Prima guerra mondiale. Da questa esperienza nasce la raccolta . ambiente culturalmente vario Il porto sepolto Nel 1919 si unisce ai Fasci di combattimento di Mussolini e nel 1920 si sposa. Dopo un periodo di instabilità economica, negli anni Trenta inizia l’attività giornalistica di corrispondente dall’estero e nel 1936 si trasferisce in Brasile per insegnare Lingua e Letteratura italiana all’Università di San Paolo. Torna in Italia nel 1942, dove insegna all’Università di Roma e viene nominato accademico d’Italia. Per la sua adesione al fascismo, dopo la guerra rischia di perdere la cattedra, ma viene poi reintegrato. Gli anni del secondo dopoguerra lo vedono riconosciuto e ammirato come il “grande vecchio” della letteratura italiana. Muore nel 1970. Giuseppe Ungaretti i temi Tra autobiografia e ricerca dell’assoluto Tutta la produzione di Ungaretti si fonda sulla fusione tra vita e arte. Non a caso Ungaretti, a partire dal 1942, riunisce l’intera sua opera sotto il titolo . Ma la sua vuole essere un’autobiografia non soggettiva ma allegorica: il poeta è uno tra i tanti e la sua narrazione esemplare di un essere umano la cui storia personale, vista come un viaggio, è un’occasione per riflettere sui grandi temi universali. Vita d’un uomo Il dolore personale e universale La poesia di Ungaretti racconta il dell’uomo. All’origine di questa visione c’è la conoscenza personale della sofferenza, ma anche un’eco della sofferenza che appartiene alla condizione di tutti gli esseri umani. La funzione della poesia è quella di comprendere la sofferenza e di offrire conforto all’uomo. dramma esistenziale studio attivo Nella sua poesia Ungaretti riflette su: le nuove possibilità del mondo contemporaneo. il dolore e la sofferenza umana. >> pagina 59 LE OPERE (1931) è la sua opera più rappresentativa, caratterizzata dall’uso di versi molto brevi. L’allegria (1933) appartiene alla seconda fase della sua poetica, caratterizzata dalla meditazione sulla morte e sul tempo, densa di richiami religiosi. L’autore recupera la versificazione tradizionale, e la sintassi non è più spezzata in brevi periodi, ma composta da proposizioni più lunghe e complesse. Il , denso di oscuri significati, costituirà un modello per i poeti dell’Ermetismo (vedi pag. 72). Sentimento del tempo ▶ lessico aulico La raccolta (1947) è composta negli anni della Seconda guerra mondiale, in cui accadono anche eventi drammatici personali (la morte del fratello e del figlio). Il dolore Ne (1950) tornano i motivi della morte e del nulla. Il crescente pessimismo sulla condizione umana e l’affiorare di una saggezza dolente caratterizzano anche (1952) e (1960). La Terra Promessa Un Grido e Paesaggi Il taccuino del vecchio , lessico colto e ricercato. lessico aulico l’allegria Il titolo “ ” allude al desiderio di sottrarre l’esistenza all’usura del tempo e alla morte, che cercano di prendere il sopravvento sulla felicità della vita. L’allegria Il tema fondamentale è la . Il poeta è testimone della tragedia, ma ciò non lo porta a estraniarsi o a rifugiarsi in una dimensione individualistica, bensì è spinto a superare il proprio isolamento trovando conforto nella condivisione di un . guerra destino collettivo L’opera le : e (1919). Il titolo e la struttura definitivi sono del 1931. L’allegria riunisce prime due raccolte poetiche Il porto sepolto (1916) Allegria di naufragi Lo sperimentalismo ungarettiano In quest’opera sono presenti sperimentazioni di grande originalità e impatto: , segni di interpunzione aboliti, versi tradizionali disgregati in , dove le parole spesso si trovano isolate, liberate dalle sovrastrutture linguistiche e stilistiche. sintassi e metrica frantumate brevissimi «versicoli» studio attivo La raccolta è innovativa per: Allegria i temi trattati. le sperimentazioni sintattiche e metriche.