DALLA “POESIA PURA” ALL’ERMETISMO La poesia pura Nei primi decenni del Novecento la poesia vive in Italia una stagione luminosa, grazie soprattutto a due grandi poeti che diventando modelli per la generazione successiva: e , autori di quella che viene definita “ ”, una scrittura poetica che parte dalla lezione del Simbolismo (nel caso di Ungaretti anche dal Futurismo), per sviluppare uno stile basato sulla , liberata dalla presenza ingombrante degli aggettivi e a volte anche dalla punteggiatura (nel caso di Ungaretti). Questa poesia, inoltre, cerca di essere il più possibile indipendente da condizionamenti esterni (di tipo ideologico o politico). I due poeti sono accomunati infatti dalla volontà di superare la retorica di stampo dannunziano e di raggiungere una comunicazione immediata con i lettori. Da ciò la ricerca di uno – contrassegnato da , costruiti su versi a loro volta brevi o brevissimi. Giuseppe Ungaretti Eugenio Montale poesia pura purezza della parola stile nuovo componimenti brevi La è caratterizzata da: poesia pura purezza della parola; superamento della retorica; comunicazione immediata con i lettori; poesie brevi. Da sinistra, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti e Salvatore Quasimodo in una fotografia del 1968 L’Ermetismo Con la pubblicazione delle raccolte (1930) e (1932) emerge una terza figura emblematica, quella di (1901-1968), di poco più giovane di Ungaretti e Montale (e premio Nobel nel 1959). Quasimodo è considerato il , un movimento poetico nato negli anni Trenta a Firenze, intorno alle riviste “Il Frontespizio” e “Campo di Marte”. Acque e terre Oboe sommerso Salvatore Quasimodo caposcuola dell’Ermetismo Per gli ermetici la poesia è una “palestra formativa” dell’uomo, un punto di riferimento filosofico e spirituale, e al poeta è affidata la responsabilità di ricercare la verità attraverso il simbolo. I tratti stilistici che li accomunano sono l’essenzialità e l’ : infatti dietro ad una apparente semplicità c’è una grande cura di tutti gli aspetti della poesia (dal tipo di verso al metro). estrema complessità formale Tutto ciò si traduce spesso in una dei testi, quando non in una vera e propria oscurità. difficile leggibilità Gli ermetici adottano il , usano parole allusive ed evocative, , ottenendo così un’estrema concentrazione del testo, e impiegano diffusamente l’analogia. verso libero riducono i nessi grammaticali e logici ▶ Diversi sono i poeti vicini alle tematiche e allo stile dell’Ermetismo, fra cui , che dell’ermetismo condivide l’essenzialità della parola ma se ne distanzia per la concretezza delle immagini e per la chiarezza di significato delle sue poesie. Sandro Penna L’ è caratterizzato da: Ermetismo complessità formale; uso del verso libero; essenzialità del testo; riduzione dei nessi logici. , legami nessi >> pagina 73 Ed è subito sera , da di Salvatore Quasimodo Acque e terre la parabola della vita umana In una poesia brevissima (tratta dalla sua prima raccolta) il poeta esprime una visione amara della condizione esistenziale dell’uomo. Per arrivare a questa versione, densa e sintetica, Quasimodo lavora a lungo sul testo poetico: la prima versione è infatti di 21 versi. Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera. VERIFICA Rispondi alle domande In questa poesia la luce (raggio di sole) ha un valore: 1. positivo. negativo. L’immagine creata dal poeta è: 2. reale. astratta.