PRIMO LEVI La vita e le opere Nato a nel da genitori ebrei, Levi nel 1941. Nel 1943 si unisce a una e poco dopo viene arrestato; in quanto ebreo viene trasferito in un campo di concentramento ed è poi , dove si salva grazie al fatto che è un chimico e conosce un po’ di tedesco. Torino 1919 si laurea in chimica banda partigiana inviato al campo di sterminio di Auschwitz Appena tornato in Italia, dove riprende l’attività di chimico, Levi avverte l’ la terribile esperienza. Nasce così , pubblicato senza grande risonanza nel 1947, ristampato poi da Einaudi dopo una decina d’anni. Il libro è scritto in una lingua e in uno stile semplici e trasparenti: proprio grazie a questa asciuttezza stilistica la denuncia delle atrocità attuate nei campi di sterminio acquista forza e credibilità. nasce da varie esigenze: documentazione dell’accaduto, riflessione sul comportamento umano, ammonimento al lettore perché certe atrocità non si ripetano. Parti più specificamente diaristiche si alternano ad altre in cui prevalgono la descrizione e la meditazione. urgenza di testimoniare Se questo è un uomo Se q uesto è un uomo Nel 1963 Levi pubblica , in cui narra i nove mesi di viaggio per tornare a Torino da Auschwitz. Nel 1975 viene pubblicato , raccolta di racconti a carattere autobiografico; seguono nel 1978 , romanzo dedicato alla rappresentazione del mondo del lavoro, e (1982), storia di una banda partigiana russa composta da giovani ebrei. La tregua Il sistema periodico La chiave a stella Se non ora quando Nel 1986 esce , che nasce dall’esigenza di chiarire il sistema dei campi di sterminio. Nel testo è descritta la grande contrapposizione esistente tra gli uomini nel lager: non quella tra buoni e cattivi, ma tra coloro che non riescono a sopravvivere (i sommersi) e coloro che invece ce la fanno (i salvati). Levi muore suicida nel 1987. I sommersi e i salvati saggio