T3 La malalingua di Don Marzio , atto I, scene IV-VI La bottega del caffè Don Marzio, dopo aver messo alla prova la pazienza di Ridolfo con la propria arroganza, gli rivela, senza alcun riguardo per la riservatezza, di aver avuto in pegno da Eugenio un paio di orecchini appartenenti alla moglie in cambio di dieci zecchini. Nelle scene successive è illustrato il modo in cui la sua vena ciarliera è capace di diffondere a macchia d’olio il pettegolezzo. Il sottile piacere del pettegolezzo ATTO I, scena quarta Trappola dall’interno della bottega, e detti. Eccomi. TRAPPOLA Vieni qui. Va’ dal gioielliere qui vicino, fagli vedere questi orecchini,  DON MARZIO che sono della moglie del signor Eugenio, e dimandagli da parte mia, se io        sono al coperto di dieci zecchini, che gli ho prestati. 5 1 Sarà servita. Dunque questi orecchini sono della moglie del signor  TRAPPOLA Eugenio? Sì, or ora non ha più niente, è morto di fame. DON MARZIO (Meschino, in che mani è capitato!). RIDOLFO ( da sé )      E al signor Eugenio non importa niente di far sapere i fatti suoi a tutti? 10 TRAPPOLA Io sono una persona, alla quale si può confidare un segreto. DON MARZIO Ed io sono una persona, alla quale non si può confidar niente. TRAPPOLA Perché? DON MARZIO Perché ho un vizio, che ridico tutto con facilità. TRAPPOLA      Male, malissimo; se farai così, perderai il credito, nessuno si fiderà di te. 15 DON MARZIO Ma come ella l’ha detto a me, così io posso dirlo ad un altro. TRAPPOLA Va’ a vedere, se il barbiere è a tempo per farmi la barba. DON MARZIO 2 La servo. (Per dieci quattrini vuol bevere il caffè, e vuole un servitore al  TRAPPOLA suo comando). ( da sé, entra dal barbiere )      Ditemi, Ridolfo: che cosa fa quella ballerina qui vicina? 20 DON MARZIO In verità, non ne so niente. RIDOLFO Mi è stato detto che il conte Leandro la tiene sotto la sua tutela. DON MARZIO 3 Con grazia, signore, il caffè vuol bollire. (Voglio badare a’ fatti miei.) RIDOLFO 4 5 ( da  sé, entra in bottega ) ATTO I, scena quinta      25 Trappola e Don Marzio. Il barbiere ha uno sotto; subito che averà finito di scorticar quello,  TRAPPOLA 6 7 servirà V. S. illustrissima. 8 Dimmi: sai niente tu di quella ballerina, che sta qui vicino? DON MARZIO Della signora Lisaura? TRAPPOLA se gli orecchini valgono la somma prestata. 1 se io sono… zecchini: è pronto. 2 è a tempo: la sua protezione. «Nel Settecento era tipico dei nobili “proteggere” persone di basso rango, ma Goldoni ridicolizza l’usanza in tutte le sue commedie, che ci mostrano un’aristocrazia in decadenza» (Pedretti). 3 la sua tutela: permesso. 4 grazia: sta per bollire. 5 vuol bollire: sta radendo un cliente. 6 ha uno sotto: non appena avrà. 7 subito che averà: Vostra Signoria, formula di cortesia in uso nel Settecento. 8 V. S.:      Sì. 30 DON MARZIO So e non so. TRAPPOLA Raccontami qualche cosa. DON MARZIO Se racconterò i fatti degli altri, perderò il credito, e nessuno si fiderà più  TRAPPOLA di me.      A me lo puoi dire; sai chi sono, io non parlo. Il conte Leandro la  35 DON MARZIO pratica? 9 Alle sue ore la pratica. TRAPPOLA Che vuol dire alle sue ore? DON MARZIO Vuol dire, quando non è in caso di dar soggezione. TRAPPOLA 10      Bravo; ora capisco. È un amico di buon cuore, che non vuole recarle  40 DON MARZIO pregiudizio. 11 Anzi desidera che la si profitti per far partecipe anche lui delle sue care  TRAPPOLA 12 grazie. Meglio! Oh, che Trappola malizioso! Va’ via, va’ a far vedere gli orecchini. DON MARZIO      Al gioielliere lo posso dire che sono della moglie del signor Eugenio? 45 TRAPPOLA Sì, diglielo pure. DON MARZIO (Fra il signor Don Marzio ed io, formiamo una bellissima segreteria). TRAPPOLA 13 ( da  sé, parte ) ATTO I, scena sesta Don Marzio, poi Ridolfo.      Ridolfo. 50 DON MARZIO Signore. RIDOLFO Se voi non sapete niente della ballerina, vi racconterò io. DON MARZIO Io, per dirgliela, dei fatti degli altri non me ne curo molto. RIDOLFO 14 Ma sta bene saper qualche cosa, per potersi regolare. Ella è protetta da  DON MARZIO 15     quella buona lana del conte Leandro, ed egli dai profitti della ballerina ricava  55 16 il prezzo della sua protezione. Invece di spendere, mangia tutto a quella povera  diavola; e per cagione di lui forse è costretta a fare quello che non farebbe. Oh  che briccone! Ma io son qui tutto il giorno, e posso attestare, che in casa sua non vedo  RIDOLFO     andare altri che il conte Leandro. 60 Ha la porta di dietro; pazzo, pazzo! Sempre flusso e riflusso. Ha la  DON MARZIO 17 porta di dietro, pazzo! Io bado alla mia bottega, s’ella ha la porta di dietro che importa a me? Io  RIDOLFO non vado a dar di naso a nessuno. 18      Bestia! Così parli con un par mio? 65 DON MARZIO ( s’alza ) Le domando perdono, non si può dire una facezia? RIDOLFO Dammi un bicchier di rosolio. DON MARZIO (Questa barzelletta mi costerà due soldi). RIDOLFO ( fa cenno ai giovani che dieno il  rosolio )      (Oh, questa poi della ballerina voglio che tutti la sappiano). 70 DON MARZIO ( da sé ) Servita del rosolio. RIDOLFO Flusso e riflusso, per la porta di dietro. DON MARZIO ( bevendo il rosolio ) Ella starà male, quando ha il flusso e riflusso per la porta di dietro. RIDOLFO 19 la frequenta. 9 la pratica: mettere in imbarazzo, dar fastidio. 10 dar soggezione: procurarle un danno, comprometterla. 11 recarle pregiudizio: che lei concluda buoni affari. 12 che la si profitti: la parola è usata in modo improprio con un intento ironico (Trappola si riferisce al segreto che i due non sanno mantenere). 13 segreteria: a dire il vero. 14 per dirgliela: è utile. 15 sta bene: quel buon soggetto (anche in questo caso l’espressione è utilizzata in senso ironico). 16 quella buona lana: l’entrata e l’uscita di persone. 17 flusso e riflusso: seccare, importunare. 18 dar di naso: nemmeno Ridolfo sfugge alla volgarità del doppio senso. 19 Ella starà male… dietro:  >> pagina 352 DENTRO IL TESTO I contenuti tematici I semplici – ma ineccepibili – ragionamenti dell’astuto Trappola, originati dalle affermazioni di Don Marzio, rivelano la malevolenza, la morbosa curiosità ( , r. 32) e la propensione al pettegolezzo del cavaliere napoletano. Con estrema sfacciataggine, il nobile parla male di Eugenio ( , r. 8) e rivela i suoi maldestri tentativi di rimediare alle perdite al gioco (impegnando gli orecchini della moglie), ma contemporaneamente presenta sé stesso come persona riservata e affidabile ( , r. 11; , r. 35) e fa la morale al garzone ( , r. 15). Ma Trappola, nel momento in cui Don Marzio chiede informazioni su Lisaura, gli fa il verso, svergognandolo: (rr. 33-34). Raccontami qualche cosa Sì, or ora non ha più niente, è morto di fame Io sono una persona, alla quale si può confidare un segreto A me lo puoi dire; sai chi sono, io non parlo Male, malissimo; se farai così, perderai il credito, nessuno si fiderà di te Se racconterò i fatti degli altri, perderò il credito, e nessuno si fiderà più di me L’attitudine alla diffamazione, d’altra parte, riguarda pienamente anche lo stesso Trappola ( , r. 31). È lui, infatti, a gettare gratuitamente discredito su Lisaura con un’affermazione falsa ( , rr. 42-43). La differenza tra i due è che il garzone, consapevole dei propri limiti, ammette sinceramente di essere una persona (r. 12): (r. 14). So e non so Anzi desidera che la si profitti per far partecipe anche lui delle sue care grazie alla quale non si può confidar niente Perché ho un vizio, che ridico tutto con facilità I caratteri di due diversi pettegoli Attraverso la figura di Don Marzio, Goldoni rappresenta una nobiltà decaduta che, non volendo rinunciare ai propri agi, tenta di garantirseli alle spalle di chi lavora ( , rr. 18-19, commenta Trappola tra sé e sé) o con espedienti come il prestito di denaro a pegno. Questa aristocrazia parassitaria vive di orgoglio e privilegi ( , r. 65), ma non ha alcun ruolo sociale attivo e costruttivo: Don Marzio si cura delle vite degli altri solo per ricavarne qualche pettegolezzo e godere del magro potere garantito dalla maldicenza ( , r. 70). Per dieci quattrini vuol bevere il caffè, e vuole un servitore al suo comando Così parli con un par mio? Oh, questa poi della ballerina voglio che tutti la sappiano Il nobile senza denaro e senza dignità Giandomenico Tiepolo,   (particolare), 1797. Venezia, Ca’ Rezzonico. Il carnevale  >> pagina 353 Le scelte stilistiche La comicità della quarta scena scaturisce dal confronto tra Don Marzio e Trappola, istruttivo esempio del meccanismo dialogico che muove l’azione attraverso la concatenazione delle battute. Alla sfacciataggine del nobile ( , r. 11) corrisponde la battuta eguale e contraria di Trappola ( , r. 12), con cui egli rivela l’ipocrisia dell’interlocutore prendendosi gioco di lui. Analogo effetto comico ha la ripresa, da parte del garzone, dell’artificiosa morale di Don Marzio ( , rr. 33-34), anche perché, in questo caso, Trappola farà esattamente il contrario di ciò che predica, dando al nobile materiale (false notizie) per alimentare la sua malignità. Si crea così un effetto di straniamento, perché entrambi i personaggi – più o meno scopertamente – si comportano in modo opposto a ciò che dichiarano. Trappola, comunque, vuole solo divertirsi alle spalle dell’interlocutore e, alieno da ogni intento moralistico, conclude con leggerezza e ironia: (r. 47), con un gioco di parole dall’effetto comico. Io sono una persona, alla quale si può confidare un segreto Ed io sono una persona, alla quale non si può confidar niente Se racconterò i fatti degli altri, perderò il credito, e nessuno si fiderà più di me Fra il signor Don Marzio ed io, formiamo una bellissima segreteria Ironia e straniamento VERSO LE COMPETENZE Comprendere Perché Don Marzio manda Trappola dal gioielliere? Che cosa vuole sapere?   1 Che idea si è fatto Don Marzio della ballerina Lisaura? Di quali indizi è alla ricerca, attraverso le sue domande?   2 Analizzare Ridolfo cerca in ogni modo di non essere coinvolto nelle maldicenze di Don Marzio: individua nel testo tutte le espressioni e le parole con cui il caffettiere manifesta la propria riservatezza.   3 Le parole di Don Marzio esprimono i suoi due scopi: guadagnare alle spalle di Eugenio e provare i propri sospetti sulla ballerina. Individua nel testo i vocaboli che riconducono all’area semantica del denaro e del guadagno; quindi cerca termini ed espressioni con cui il nobile allude alla dubbia moralità di Lisaura.   4 Interpretare Perché Ridolfo afferma: (r. 68)? Che cosa vuole dire?   5 Questa barzelletta mi costerà due soldi scrivere per... SCRIVERE PER... raccontare Ti è mai capitato di essere vittima di un pettegolezzo? E di sentire pettegolezzi su altre persone? Come ti sei comportato in tal caso? Quale differenza intercorre, a tuo parere, tra il pettegolezzo e la semplice informazione su ciò che accade nell’ambiente in cui si vive? Racconta la tua esperienza in un testo narrativo-argomentativo di circa 30 righe.   6 Educazione CIVICA – Spunti di realtà La – molto ricorrente nelle commedie di Goldoni, costituendo spesso il fattore che innesca la vicenda – è un vizio senza tempo, che può avere conseguenze distruttive. Oggi, pettegolezzo e calunnia hanno assunto dimensioni e significati impensabili all’epoca del commediografo, a causa della vasta risonanza che possono avere tramite i nuovi media (Internet e in particolare i social network). maldicenza • Dopo esserti documentato in proposito, scrivi un testo argomentativo di circa 30 righe su questa problematica.