I SAPERI FONDAMENTALI LA SINTESI La vita Giuseppe Parini nasce da una famiglia modesta in Brianza nel 1729; a dieci anni viene mandato a Milano da una prozia, la quale quando muore gli lascia una piccola rendita a patto che diventi sacerdote (ciò avverrà nel 1754): accetta per poter continuare gli studi. Nel 1752 pubblica la prima raccolta di poesia sotto pseudonimo: ottiene tanto successo che l’Accademia degli Ipocondriaci e quella dei Trasformati lo ammettono entrambe nel 1753. L’anno successivo inizia la sua carriera da precettore e pubblica le prime due parti del , guadagnando un consenso tale da essere nominato “poeta del Regio Teatro Ducale”. Per la sua fama e la sua impronta riformista, nel 1769 inizia a dirigere “La Gazzetta di Milano”; diviene poi docente di Belle Lettere e si infittiscono gli impegni istituzionali. Il 1791 lo vede sovrintendente delle Scuole di Brera, pubblica le mentre resta incompiuto. Muore nel 1799, e per sua volontà viene sepolto senza fasti né esequie. Giorno Odi Il Giorno  Asset ID: 250 ( )  let-audrrip-giuseppe-parini-mv200.mp3 Audiolettura MI PREPARO ALL’ORALE Quali eventi ed esperienze risultano molto importanti per Parini?  pp. 394-396 ▶ LE Opere Le poesie Le opere più rilevanti, oltre al Giorno (incompiuto), sono le Odi (1791 e 1795), apice di un percorso poetico iniziato con le poesie giovanili e i componimenti d’occasione (anche di argomento morale e civile). Si distinguono tre fasi di composizione: la prima comprende le odi scritte negli anni Cinquanta e Sessanta. Ispirate ai valori illuministici e all’   ▶ impegno civile , esse sviluppano temi quali il progresso della scienza ( L’innesto del vaiuolo ), l’inquinamento dell’aria nelle città ( La salubrità dell’aria ), la salvaguardia del lavoro dei campi ( La vita rustica ), la lotta alla miseria e all’ingiustizia ( Il bisogno ), l’importanza dell’educazione ( L’educazione ). Alla seconda fase appartengono le odi scritte negli anni Settanta, in cui si affermano i valori etici della conoscenza, dell’emancipazione, della dignità della poesia, della missione educatrice e della libertà del poeta ( La laurea , La recita de’ versi , La caduta ). La terza fase comprende le odi scritte tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta. In esse prevale l’adesione ai canoni della poetica neoclassica, i toni sono più distaccati, i temi più personali, l’amore e il fascino femminile sono guardati con sottile malinconia e autoironia. Il Giorno Si tratta del capolavoro incompiuto di Parini, un poemetto satirico-didascalico in endecasillabi sciolti che descrive la giornata tipo di un «   ▶ giovin signore », sfruttando il meccanismo dell’antifrasi e paragonando le insensatezze dell’esistenza nobiliare con la vita del popolo, sana e volta all’utile. Nelle intenzioni di Parini i poemetti dovevano essere tre: Il Mattino (1763), Il Mezzogiorno (1765), La Sera ; pubblicati i primi due egli cambia il progetto e ipotizza un unico poema suddiviso in quattro parti ( Il Mattino , Il Meriggio , Il Vespro e La Notte ), apportando modifiche alle due parti già precedentemente edite. Nel 1801 esce la prima edizione postuma curata da Francesco Reina, un suo fedele allievo, rivista nell’edizione a cura del critico Dante Isella (1969). Tramite la finzione pedagogica affidata al precettore, con un ribaltamento in chiave comico-grottesca del genere didascalico, Parini offre una dettagliata descrizione dell’oziosa esistenza quotidiana di un aristocratico, condannando senza riserve il carattere frivolo delle occupazioni di una classe inutile e parassitaria. Il suo    ▶ umanitarismo e il suo illuminismo temperato dal cristianesimo si ribellano ai privilegi e all’ingiustizia con le armi dell’ironia, del sarcasmo e, a tratti, dell’indignazione. Il Mattino racconta con toni “sublimi” il risveglio del «giovin signore», dalla toeletta ai suoi doveri di cicisbeo. Il Mezzogiorno si svolge alla tavola della dama e riporta le vacue conversazioni dei commensali. Il Vespro si concentra sulla descrizione della città e dei tipi umani che il protagonista e la sua dama incontrano passeggiando; mentre La Notte descrive un salotto notturno dove non possono mancare le carte da gioco. Fungono da controcanto gli elogi a una vita regolata dai ritmi naturali. Il tono è pensoso e sommesso, alla polemica subentra un senso di rassegnazione o distacco. Lo stile unisce echi classici e riferimenti al mondo moderno. La minuziosità delle descrizioni genera talvolta monotonia. Gli scritti in prosa Parini ha dedicato alla prosa opere su vari temi: ha scritto sul tema della lingua per difendere la dignità dei dialetti; ha raccolto le sue lezioni a Brera sulla letteratura, ha esposto le sue idee sensiste e razionaliste intorno alle arti. Particolarmente interessante è il Dialogo sopra la nobiltà (1757) dove Parini attacca i privilegi di casta. L’opera si rifà al sottogenere del dialogo fra morti (iniziato da Luciano di Samosata e ripreso da alcuni scrittori francesi del Sei-Settecento): i protagonisti sono infatti un nobile e un poeta plebeo entrambi defunti. MI PREPARO ALL’ORALE In quanti e quali gruppi possono essere suddivise le  ? Odi  pp. 402-404 ▶ Quali sono le principali tematiche del  ? Giorno  pp. 421-422 ▶ Quale valore assume la poesia per Parini?  pp. 398-400 ▶  >> pagina 449 LE PAROLE CHIAVE  Asset ID: 251 ( )  let-audrip-parini-parole-chiave-mv210.mp3 Audiolettura Impegno civile La poesia di Parini sostiene ideali politici e sociali con grande tensione morale. Già nelle il poeta affronta le questioni cruciali della sua epoca, e nel la sua condanna dei privilegi di classe incarnati da un’aristocrazia superficiale e arrogante è severa e definitiva. L’impegno civile di Parini è coerente con le istanze culturali dell’Illuminismo, ossia con l’affermazione della dignità e della ragione quali cardini della convivenza civile. Con i rivoluzionari francesi egli condivide le idee di uguaglianza e giustizia sociale. Odi Giorno Giovin signore Il «giovin signore», protagonista del , è un rampollo aristocratico ozioso e vacuo «che da tutti servito a nullo serve», come dice di lui il suo precettore. È figura emblematica di tutta una casta, di quella nobiltà che si vanta di avere «sangue purissimo celeste», ma che deve il suo prestigio a «compri onori» e ricchezze adunate «in pochi lustri». La figura del «giovin signore» rappresenta dunque la decadenza e la frivolezza di una classe parassitaria, estendendosi a qualsiasi atteggiamento individuale viziato e improduttivo, fino a indicare per antonomasia colui che, indolente, pretende di essere servito. Giorno Umanitarismo L’umanitarismo di Parini è amore per l’umanità in quanto tale; egli considera la solidarietà tra gli uomini una condizione indispensabile per la realizzazione del bene comune e della “pubblica felicità”, cui aspira, mosso dagli ideali illuministici. Princìpi progressisti e razionalisti e umanesimo si compenetrano allora in un atteggiamento di amore e rispetto per l’umanità.