IN BREVE Gli autori e i testi Giovan Battista Marino | LA VITA | Giovan Battista Marino nasce a Napoli nel 1569. Conduce una vita sregolata prima a Roma, poi a Torino, dove riceve il titolo di cavaliere. Le avventure di un giovane scapestrato Nato a Napoli nel 1569, rampollo di una famiglia benestante, Giovan Battista Marino viene avviato agli studi di giurisprudenza, ma abbandona presto la carriera forense per dedicarsi alla poesia. Il suo straordinario talento viene subito riconosciuto, al punto che, cacciato di casa dal padre per la sua vita sregolata, trova accoglienza tra le più importanti famiglie patrizie della città partenopea. Nel 1598 viene imprigionato, probabilmente a causa di un accusa di omosessualità; liberato, torna in carcere per aver falsificato alcuni atti allo scopo di salvare Frans Pourbus il Giovane, Ritratto un amico accusato di omicidio. Fuggito dal carcere, tra- di Giovanni Battista Marino, 1621 ca. scorre qualche anno a Roma e a Ravenna al seguito di Detroit, Detroit Institute of Arts. alcuni prelati; giunto a Torino nel 1608, entra nelle grazie del duca Carlo Emanuele di Savoia, che gli concede il titolo cavalleresco dell Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (da cui l appellativo di cavalier Marino ). Acquista fama e gloria ma si attira anche feroci inimicizie, come quella del poeta Gasparo Murtola, con cui ingaggia una famosa contesa letteraria. Tra successi e invidie L onorificenza alimenta la sua notorietà, ma gli attira al contempo feroci inimicizie. Celebre è quella con il segretario del duca, il poeta genovese Gasparo Murtola (1570 ca - 1624), che dileggia il rivale con una raccolta di versi oltraggiosi intitolata Marineide, ricevendone come risposta i sonetti della Murtoleide. La contesa degenera presto dall ingiuria letteraria allo scontro fisico, e Marino esce vivo per miracolo da un agguato tesogli da Murtola, che gli spara un colpo di rivoltella ferendolo di striscio. Ma le disavventure di Marino non terminano qui: dopo aver guadagnato ulteriore fama per aver perdonato Murtola e richiesto la sua scarcerazione, egli stesso cade in disgrazia per aver offeso il duca con alcune poesie irriverenti. Per questo motivo nel 1611 viene chiuso di nuovo in prigione, dove rimane quattordici mesi. Trascorre sette anni in Francia, celebrato e onorato, per tornare infine a Napoli, dove muore nel 1625. Il soggiorno francese e il ritorno a Napoli Tornato in libertà, nel 1616 Marino si trasferisce in Francia, invitato dalla regina Maria de Medici: circondato dagli onori e dalla gloria cui aveva sempre aspirato, si trattiene qui fino al 1623, celebrato come uno dei più grandi artisti del tempo. Rientrato in Italia dopo la pubblicazione della sua opera più conosciuta, L Adone, si ferma a Roma prima di fare ritorno a Napoli, dove nel 1624 viene accolto trionfalmente e dove trova la morte nel 1625. | LE OPERE | La libertà con cui si muove nelle corti fra protezioni e invidie, fa di Marino un personaggio eccentrico, da cui il pubblico è affascinato tanto quanto dai suoi audaci versi. 48 / IL SEICENTO Un cortigiano spregiudicato Come si intuisce dalle sue vicende biografiche, Marino rappresenta il prototipo dell intellettuale immerso nella società del Seicento. Consapevole del proprio successo, richiesto da principi e mecenati di mezza Europa, non semplice poeta, ma come si definisce egli stesso «personaggio avvolto da un aura di fascino e, allo stesso tempo, oggetto di livori e invidie, egli si adatta alla perfezione alla realtà sociale e culturale in cui vive, non disdegnando affatto la propria condizione