T2 Sublime specchio di veraci detti , 167 Rime In questo sonetto del 1786 il poeta delinea un proprio autoritratto, in cui alla descrizione dell’aspetto fisico segue quella del carattere e della psicologia. Sonetto. METRO Descrizione di un uomo ricco di contrasti Asset ID: 223 ( ) let-altvoc-sublime-specchio-di-ver50.mp3 Audiolettura Sublime specchio di veraci detti, mostrami in corpo e in anima qual sono: capelli, or radi in fronte, e rossi ; ▶ pretti lunga statura, e capo a terra prono; 4 sottil persona in su due stinchi schietti; bianca pelle, occhi azzurri, aspetto buono; giusto naso, bel labro, e denti eletti; pallido in volto, più che un re sul trono: 8 or duro, acerbo, ora pieghevol, mite; irato sempre, e non maligno mai; la mente e il cor meco in perpetua lite: 11 per lo più mesto, e talor lieto assai, or stimandomi Achille, ed or Tersite: uom, se’ tu grande, o vil? Muori, e il saprai. 14 TRECCANI ▶ Le parole valgono significa letteralmente “puro”, “schietto”, cioè non alterato o non mescolato con altro: un buon bicchiere di vino è genuino e non annacquato; un bracciale di oro possiede una caratura di tutto rispetto. Ma l’aggettivo si può riferire anche a lingue o dialetti e al modo di parlarli o di pronunciarli: «Carlotta parla un fiorentino »; «Jules mi rispose con un accento francese». Riferito a sentimenti vuol dire “preciso”, “chiaro”, “intero”: «l’idea dell’omicidio gli cagionò un orrore e immediato» (Manzoni). pretto Pretto pretto pretto pretto pretto pretto ▶ Che cosa significa l’avverbio prettamente in frasi come le seguenti: «questa è un’opinione prettamente personale»; «Il testo ha un taglio prettamente narrativo»? si riferisce al sonetto stesso, nobile riflesso della verità che il poeta si appresta a dichiarare con la descrizione di sé. parole sincere. 1 Sublime specchio: veraci detti: nei miei tratti fisici e nei miei aspetti caratteriali. 2 in corpo e in anima: di un rosso schietto. 3 rossi pretti: capo chino, la posizione che assume chi medita e studia. 4 capo a terra prono: magra. dritti. 5 sottil: schietti: qui significa “sano”. 6 buono: ben fatti. 7 eletti: paragonandosi a un re sul trono (proprio lui che per tutta la vita ha combattuto con la penna i tiranni) Alfieri esprime in modo efficace la propria propensione alla superbia. Il è perché al potere si accompagna inevitabilmente la paura di perderlo. 8 un re sul trono: re sul trono pallido ora di modi bruschi e aspri, ora dolci e arrendevoli. 9 or duro… mite: di indole malvagia. 10 maligno: ragione e sentimento, in Alfieri, sono sempre in conflitto tra loro. 11 la mente… lite: il poeta adotta la figura retorica dell’antonomasia: i personaggi omerici di Achille e Tersite sono gli emblemi, rispettivamente, del coraggio e della viltà. 13 Achille… Tersite: DENTRO IL TESTO I contenuti tematici In questo celebre sonetto, l’esaltazione della propria personalità esemplare si traduce nella convenzionale costruzione di un autoritratto ideale. Il componimento inaugura il fortunato genere della descrizione di sé, in cui si cimenteranno – per non fare che gli esempi più illustri – Ugo Foscolo e Alessandro Manzoni, l’inglese George Byron e il francese François-René de Chateaubriand, indicando proprio questa lirica come modello. Un modello fortunato Videolezione – Sublime specchio di veraci detti >> pagina 484 Il testo è divisibile in due parti. Nelle quartine compare un lungo elenco di qualità fisiche che descrivono l’autore: Alfieri ha capelli rossi ormai diradati, è alto, tiene il capo abbassato in segno di meditazione o forse perché chino sui libri, è magro, di carnagione chiara, ha occhi azzurri e, nel complesso, ha un aspetto che definisce sano. Il pallore del volto, paragonato a quello di un re sul trono, prepara la seconda parte, in cui si analizza il carattere. La costruzione della frase si basa qui (si vedano i vv. 9-10) sull’accostamento di aggettivi appartenenti allo stesso campo semantico ma di significato opposto. Il poeta delinea così la propria indole soggetta a repentini cambi di umore (proprio come quella degli eroi delle sue tragedie): a tratti brusco e a tratti mite, sempre adirato ma mai malvagio e, soprattutto, con una parte razionale e una emotiva ( e , v. 11) in perenne contrasto. L’umore oscilla dalla tristezza alla gioia, dall’autoesaltazione (quando si sente un Achille indomito e trionfante) al disprezzo di sé (quando si paragona invece al vile Tersite, che nell’ sobilla la massa contro i re ma finisce per essere ridicolizzato dall’esercito greco: un’identificazione, questa, che forse assillava l’autore, abituato a inveire contro monarchi e tiranni). mente cor Iliade Dalle qualità fisiche a quelle morali Alla luce di questa descrizione Alfieri propone, in chiusura, una sentenza che va oltre l’ambito autobiografico: egli sostiene che il giudizio definitivo sul carattere di un individuo si possa stabilire soltanto al momento della morte. L’affermazione di carattere generale trasporta così l’autorappresentazione di sé in una dimensione più ampia e assoluta. La conclusione universale Le scelte stilistiche La solennità del testo è resa dalla presenza di molte figure retoriche. Dopo l’apostrofe del primo verso, segue un’enumerazione che occupa le due quartine e forma una compatta sequenza descrittiva, conclusa dall’efficace metafora del (v. 8), un richiamo diretto al tema della tirannide ricorrente in tutta l’opera alfieriana. Nelle terzine domina invece l’antitesi degli aggettivi ( e contro e , v. 9; opposto a , v. 10; contro , v. 12, e così via), rimarcata dall’antonomasia di e (v. 13). re sul trono duro acerbo pieghevol mite irato non maligno mesto lieto Achille Tersite La solennità retorica VERSO LE COMPETENZE Comprendere Fai la parafrasi del sonetto. 1 Quale tipo di carattere emerge dalla lirica? 2 Quali colori prevalgono nella descrizione dell’aspetto fisico? 3 Analizzare Ricava lo schema delle rime. 4 Quale figura retorica riconosci nell’espressione (v. 1)? Individua un altro esempio della stessa figura retorica. 5 Sublime specchio A quali campi semantici fa riferimento il lessico utilizzato? 6 In (v. 6) c’è una figura retorica. Quale? 7 bianca pelle, occhi azzurri a Chiasmo. b Climax . c Metafora d Iperbato. Interpretare C’è corrispondenza tra la descrizione fisica e quella caratteriale? Motiva la tua risposta. 8 Perché la morte viene vista come una sorta di giudice? 9 scrivere per... ARGOMENTARE Osserva a p. il celebre ritratto di François-Xavier Fabre di Vittorio Alfieri. Rispetto al ritratto “a parole” fornito dal sonetto, quali somiglianze e differenze noti? Per quali motivi, secondo te? Scrivi al riguardo un testo espositivo-argomentativo di circa 20 righe. 10 493 DESCRIVERE Sull’esempio della poesia, scrivi un tuo autoritratto di circa 15 righe in cui vi sia spazio sia per la descrizione fisica sia per quella del carattere e della psicologia. 11