La cultura | 1 | NEOCLASSICISMO E PREROMANTICISMO L eredità neoclassica La cultura del Settecento, come abbiamo visto, era stata dominata da un pensiero di impronta razionalista. Il principale orientamento filosofico del secolo, l Illuminismo, aveva attribuito alla ragione il compito di sottoporre a critica tutti gli aspetti della realtà, tendendo a rifiutare l eredità della tradizione e privilegiando, nell opera di diffusione delle idee, uno stile chiaro e comunicativo, al servizio di contenuti utili al miglioramento della società. Sul piano estetico, la corrente artistica che aveva tradotto più fedelmente questo atteggiamento era stato il Neoclassicismo, affermatosi nella seconda metà del Settecento ma ancora vivo all inizio dell Ottocento (basti pensare all iconografia che raffigura Napoleone, ritratto in celebri dipinti da uno dei più importanti pittori neoclassici, Jacques-Louis David). Il principale teorico del Neoclassicismo, il tedesco Johann Joachim Winckelmann (1717-1768), aveva sintetizzato le idee cardine di questo movimento in una formula breve ma efficacissima: compito dell artista è quello di rappresentare, nell opera d arte, una «nobile semplicità e una «quieta grandezza , intendendo dire con ciò che l emozione e gli impulsi irrazionali dell animo umano vanno sottoposti al controllo della ragione, in un equilibrio armonico di passione e compostezza. La compiuta realizzazione di questo ideale, secondo Winckelmann, era rintracciabile nell arte greca classica, modello insuperabile di perfezione formale. I fermenti preromantici Già nella seconda metà del Settecento, tuttavia, emergono orientamenti in parte difformi da questo gusto prevalente. L ammirazione per l antichità viene da molti vissuta con un senso di malinconica nostalgia, dovuto alla sofferta percezione della caducità di una bellezza remota e irrecuperabile. Questo senso di insoddisfazione, che gli intellettuali tedeschi chiamano Sehnsucht il vocabolo indica letteralmente l impressione struggente di non poter mai raggiungere l oggetto del proprio desiderio , genera slanci appassionati verso un mondo lontano nel tempo e nello spazio, immerso nella natura incontaminata, simile allo stato di natura paradisiaco e sel- vaggio già esaltato dalla corrente dell Illuminismo facente capo a Jean-Jacques Rousseau. Mentre l indirizzo neoclassico è ancora prevalente, dunque, inizia a svilupparsi, in particolare nell Europa settentrionale, una sensibilità incline a rappresentare l intima psicologia del soggetto e i suoi stati d animo non più come sereni e armonici ma come inquieti, impetuosi, perfino esasperati. L affiorare di una nuova sensibilità Questi fermenti preparano il terreno per il movimento romantico, di cui anticipano la sensibilità, e sono per questo indicati con la categoria critica di Preromanticismo . Come per ogni fase della storia del pensiero e dell arte, infatti, anche nel caso del Romanticismo non è possibile parlare di una svolta repentina o di un improvviso cambiamento radicale, ma di un evoluzione graduale non priva di contraddizioni. Tuttavia, già nella seconda metà del Settecento, all esaltazione dei valori della compostezza e dell equilibrio si affiancano l abbandono alle passioni e l interesse per le zone oscure della personalità umana che erano state trascurate durante il secolo dei lumi. Accanto all etica dell utile e della pubblica felicità, tipiche della cultura illuministica, emergono ora l introspezione, l emozione, il rapimento estatico e un più spiccato individualismo. William Turner, Pioggia vapore velocità (particolare), 1844. Londra, National Gallery. L EPOCA E LE IDEE / 537