epoca idee L' e le Nasce il Regno d Italia Inizio della guerra al brigantaggio (terminerà nel 1865) Costituzione a Londra della Prima Internazionale 1861 1864 1830-1842 1848 1857 1859 Comte afferma il primato della scienza nel Corso di filosofia positiva Marx ed Engels scrivono il Manifesto del Partito comunista Baudelaire compone I fiori del male Darwin divulga la teoria dell evoluzione con L origine delle specie La storia e la società I fenomeni sociali, economici e politici del secondo Ottocento, insieme alle nuove tendenze filosofiche e artistiche, concorrono nel loro complesso a determinare un panorama storico e culturale profondamente diverso rispetto a quello della prima metà del secolo. Dal punto di vista politico, lo scenario europeo è segnato dall affermazione del principio di nazionalità a discapito del carattere multietnico degli imperi, proprio dell età moderna. Una decisiva svolta in questo senso già annunciata dalle rivoluzioni del 1848-1849 è rappresentata dall unificazione dell Italia (1861) e della Germania (1871). L Inghilterra, la Francia e la stessa Germania sono le tre grandi potenze della scena politica europea. In una condizione di maggiore arretratezza si trova la Russia zarista, sebbene anch essa faccia registrare progressi sulla strada di una lenta modernizzazione. Oltreoceano, gli Stati Uniti d America sono invece protagonisti di una rapida e prorompente ascesa, che li porta in pochi decenni a diventare una realtà dominante nell ambito dell economia mondiale. | L UNIT D ITALIA: UN UNIFICAZIONE IMPERFETTA | La proclamazione del Regno d Italia, nel 1861, conclude il processo risorgimentale italiano. L unificazione può però dirsi compiuta solo dopo l annessione del Veneto (1866): nel 1871 Roma diventa la capitale del Regno (dopo Torino e, dal 1865, Firenze). Il completa- 18 / IL SECONDO OTTOCENTO mento dell unificazione rappresenta l approdo agognato da generazioni di intellettuali spesisi nell alimentare un clima culturale favorevole alla lotta contro la dominazione straniera. I primi decenni del neonato Stato unitario sono però segnati da forti squilibri e contraddizioni, che la classe dirigente al governo riesce a risolvere solo parzialmente. La penisola rivela infatti una realtà sociale ed economica assai diversa da quella immaginata dai patrioti, essendo caratterizzata da un estrema frammentazione linguistica e amministrativa, dalla povertà delle campagne, dall analfabetismo. Il 75 per cento della popolazione italiana è del tutto analfabeta, e la grande maggioranza si esprime unicamente nei dialetti regionali e locali, tanto che solo il 2,5 per cento della popolazione è in grado di comunicare con la lingua italiana. In questa situazione, il compito più alto e difficile che i ceti dirigenti hanno davanti è ben sintetizzato dalla celebre frase pronunciata dal politico e scrittore piemontese Massimo d Azeglio (1798-1866): «L Italia è fatta, ora bisogna fare gl Italiani . Per affrontare i problemi del nuovo Stato, i governi della Destra storica che si susseguono dal 1861 al 1876 alla guida del paese eredi del liberalismo moderato del primo presidente del Consiglio, Camillo Benso conte di Cavour si danno il compito di risanare il bilancio statale e di estendere a tutta la penisola le strutture amministrative dello Stato sabaudo, all insegna di una concezione centralistica che prevede il rigido con-