T2 La capra Canzoniere La vista di una capra induce il poeta a un’amara riflessione sul destino di dolore che accomuna tutti gli esseri viventi, trasformando la lirica in un messaggio di fraternità universale. Il componimento è tratto dalla sezione Casa e campagna (1909-1910). Strofe diseguali di endecasillabi, settenari e un quinario liberamente rimati. METRO La voce della sofferenza universale Ho parlato a una capra. Era sola sul prato, era legata. Sazia d’erba, bagnata dalla pioggia, belava. Quell’uguale belato era fraterno 5 al mio dolore. Ed io risposi, prima per celia, poi perché il dolore è eterno, ha una voce e non varia. Questa voce sentiva gemere in una capra solitaria. 10 In una capra dal viso semita sentiva querelarsi ogni altro male, ogni altra vita. : «la solitudine accentua il dolore 2 sola ( ) a dispetto dell’appagamento materiale belava ( )» (Reina). Sazia : monotono. 5 uguale : gioco, scherzo. 7 celia : ha la medesima 8 ha una voce e non varia voce per tutti gli esseri viventi ed è dunque immutabile. : sentivo. 9 sentiva : il profilo arcuato della 11 dal viso semita capra, con la barbetta sul mento, ricorda al poeta l’immagine convenzionale di un volto ebraico (gli ebrei sono detti semiti in quanto considerati discendenti di Sem, figlio di Noè). : lamentarsi. 12 querelarsi : forma vivente. 13 vita DENTRO IL TESTO I contenuti tematici Alla vista di una capra, sola su un prato, legata e sotto la pioggia, il poeta rimane dapprima indifferente; il belato lamentoso gli suggerisce anzi una scherzosa imitazione ( io risposi, prima / per celia , vv. 6-7). Ma subito dopo quel suono gli si rivela identico a quello di un qualsiasi altro essere vivente che soffre – incluso l’essere umano – e comprende che il dolore, proprio o altrui, degli animali o delle persone, merita sempre la medesima pietà. Il poeta coglie quindi tra sé e la capra un legame determinato dalla sofferenza che affratella tutte le creature. Un dolore universale Si è molto discusso sull’espressione (v. 11), che sembra far capo una capra dal viso semita all’idea stereotipata (o addirittura razzista) secondo cui gli ebrei avrebbero tratti somatici ben riconoscibili. Scrive in proposito lo stesso Saba, parlando di sé stesso in terza persona, in Storia e cronistoria del Canzoniere : «Si volle vedere in questi versi una conferma delle origini parzialmente semitiche di Saba, e magari di un suo conseguente antisemitismo. Ora Saba – come scrisse Giansiro Ferrata – è “un poeta troppo umano per non serbare memoria del sangue materno”, e quella memoria, o quella pietà, affiorano certamente nella sua poesia. […] In una capra dal viso semita è un verso prevalentemente visivo. Quando Saba lo “colse”, non c’era in lui nessun pensiero cosciente né pro né contro gli ebrei. È un colpo di pollice impresso alla creta per modellare una figura». Una semplice immagine, dunque, senza alcuna ulteriore implicazione. Vale comunque la pena di notare che il poeta scrive viso e non “muso”, perché la capra è ormai umanizzata: «L’animale è fatto umano dal suo soffrire, ha un volto come un uomo: e questo volto ha, agli occhi del poeta (ed è un’intuizione stupenda), i tratti del popolo più perseguitato della Storia: il popolo ebreo» (Bárberi Squarotti-Jacomuzzi). L’immagine del viso semita >> pagina 211 Le scelte stilistiche Nonostante il tono del componimento sia sobrio e il dettato scarno ed essenziale, l’andamento ritmico conferisce alla poesia una solennità quasi liturgica. L’effetto è ottenuto in particolare attraverso la ripetizione di alcuni vocaboli chiave come dolore (vv. 6 e 7), voce (vv. 8 e 9), capra (vv. 1, 10 e 11), oltre che dalla cadenza impressa dalle sillabe finali di parole quali parlato (v. 1), prato (v. 2), belato (v. 5). La solennità del ritmo Franz Marc, , 1913. Amburgo, Kunsthalle. Pecore con il vello lungo VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE Esponi il contenuto della poesia in circa 5 righe. 1 ANALIZZARE Rintraccia nel testo tutti i termini che rimandano, 2 letteralmente o simbolicamente, al campo semantico del dolore. Individua le rime. Sottolineano concetti particolari? 3 Quali? INTERPRETARE Di quale dolore parla la lirica? Si tratta di una sofferenza 4 di tipo fisico oppure spirituale? Motiva la tua risposta. SVILUPPARE IL LESSICO Per ciascuno dei seguenti termini poetici usati nel 5 testo indica un corrispettivo di uso quotidiano. sazia fraterno celia gemere semita querelarsi SCRIVERE PER... CONFRONTARE Mettendo a confronto questa lirica con 6 A mia moglie ( T1, p. 206), individua analogie e differenze ▶ nel modo in cui il poeta si rapporta al mondo animale e nelle modalità retoriche con cui lo canta. ESPORRE Il motivo del dolore che affratella tutti gli uomini 7 era già presente in Leopardi, soprattutto nella . Ginestra Svolgi un breve parallelo tra i due autori in relazione a questo tema. Scrivi un testo espositivo di circa 20 righe.