La produzione in prosa IN BREVE I primi romanzi PAESI TUOI L’esordio di Pavese come narratore avviene nel 1941 con la pubblicazione del romanzo , scritto due anni prima. Protagonisti sono , Paesi tuoi due uomini reduci dall’esperienza : l’operaio e l’agricoltore . All’uscita dalla prigione, Talino del carcere Berto Talino convince Berto a seguirlo nella sua cascina, dove potrà aiutarlo nel lavoro dei campi. Tra i due si crea un rapporto ambivalente: Berto partecipa alla vita della famiglia di Talino (madre, padre e quattro sorelle), fino a innamorarsi di , la sorella più giovane Gisella dell’amico, che scopre essere stata violentata dal fratello. Nella torbida atmosfera di questo particolare “triangolo”, la tensione cresce sino all’esplosione finale di violenza, in cui Gisella cade vittima della furia omicida di Talino. LA SPIAGGIA Al centro del romanzo successivo, , scritto tra il 1940 e il 1941 e pubblicato La spiaggia nel 1942, c’è la vicenda di , il cui rapporto, durante una coppia di coniugi, Doro e Clelia un’estate trascorsa al mare, entra in crisi. La narrazione è condotta dal protagonista, un amico d’infanzia di Doro, che per alcuni giorni si trattiene in riviera insieme alla coppia e ad altri amici. È un’opera che sembra isolata dal resto della produzione pavesiana: vi appare il motivo del ritorno alle Langhe, in occasione di una gita al paese natale di Doro, ma esso non viene approfondito. Il romanzo sembra più un esercizio di stile, un repertorio di spunti che verranno ben diversamente sviluppati nelle opere successive. Le opere del dopoguerra IL COMPAGNO Nel dopoguerra Pavese pubblica (1947), la sua opera più vicina al Neorealismo Il compagno (giudicata dai critici la meno riuscita), tesa a rappresentare un protagonista “positivo”, che vive la maturazione della propria coscienza di classe. E IL CARCERE LA CASA IN COLLINA Nel 1949 esce il volume , che comprende due romanzi brevi: Prima che il gallo canti , che trae spunto dall’esperienza del confino, e . Il carcere La casa in collina La trama della Casa in collina Quest’ultimo è incentrato sulla vicenda, dai tratti autobiografici, di un intellettuale incapace di prendere parte agli eventi della guerra e della Resistenza. Il protagonista, , Corrado professore in una scuola di Torino, trova rifugio dai bombardamenti sulle colline intorno alla città; lì ritrova , che otto anni prima aveva conosciuto e amato e che Cate ora ha un figlio, , al quale l’uomo si affeziona, sospettando (e quasi desiderando) Dino di esserne il padre. Cate partecipa con altri partigiani alle azioni clandestine, alle quali invece Corrado resta estraneo, essendo però testimone delle vicende del 1943 (il 25 luglio, l’8 settembre, l’occupazione tedesca, la lotta partigiana). Dino fugge in montagna per raggiungere gli amici partigiani, Cate viene deportata e Corrado si rifugia nella casa dei genitori, quasi a cercare nei luoghi dell’infanzia un riparo dalla Storia e dalla vita. Un professore di Torino cerca rifugio dai bombardamenti nelle colline intorno alla città. Qui, mentre gli altri personaggi partecipano alla Resistenza , rifiutando di unirsi ai partigiani. sceglie di isolarsi Testi plus – «Eppure tutto continuava» ( ) La casa in collina >> pagina 522 LA BELLA ESTATE, IL DIAVOLO SULLE COLLINE, TRA DONNE SOLE, DIALOGHI CON LEUCÒ Il volume (1949), per cui Pavese riceve il Premio Strega, raccoglie tre romanzi La bella estate brevi: oltre a quello che gli dà il titolo, e , in Il diavolo sulle colline Tra donne sole una trilogia che mira a rappresentare la crisi morale ed esistenziale della borghesia. A parte vanno ricordati i (1949), un libro che ha come protagonisti alcuni Dialoghi con Leucò personaggi del mito greco e con cui Pavese si propone di aggiornare il modello leopardiano delle in un testo di grande forza immaginativa e concettuale. Operette morali I volumi postumi NOTTE DI FESTA Tutti i racconti scritti fra il 1936 e il 1939 escono postumi, raccolti nel volume dal titolo (1953): sono testi brevi in cui si trovano abbozzati molti temi che lo scrittore Notte di festa avrebbe sviluppato, negli anni successivi, nell’ambito della produzione romanzesca: la solitudine, la fascinazione del paesaggio, la campagna, la città e le sue periferie, le inquietudini borghesi, le aspirazioni degli intellettuali spesso destinate alla frustrazione. Nel 1959 esce il romanzo (scritto in collaborazione con Bianca Garufi) e nel 1968 il Fuoco grande testo giovanile . Ciau Masino IL MESTIERE DI VIVERE Importante per la ricostruzione della personalità e del lavoro letterario di Pavese è il suo diario , pubblicato nel 1952, che comprende appunti scritti dal 1935 al Il mestiere di vivere 1950. È un libro che «interpreta tragicamente tutti i termini di una crisi», «investe da vicino i problemi del tempo» (Citati), ma rappresenta ancora oggi una lettura di notevole interesse e suggestione. Paul Klee, , 1933. Essen, Museum Folkwang. Fuoco, luna piena