Le opere satiriche IN BREVE Oltre alla composizione dei , Leopardi è autore di altri testi in versi, non compresi nell’edizione definitiva delle sue poesie. Tralasciando le composizioni della prima adolescenza (le cosiddette ), citiamo qui due opere caratterizzate dal tono satirico e dall’ ideologicamente che è possibile cogliere anche in altri frangenti della sua produzione, per esempio nelle , nella e in una : in quest’ultimo testo, scritto nel 1831 e incluso nei , il poeta deride i miti di progresso sociale abbracciati da una parte del ceto intellettuale del suo tempo. Canti Puerili approccio polemico e combattivo Operette morali Ginestra Palinodia al marchese Gino Capponi Canti Paralipomeni della Batracomiomachia Giovanissimo, Leopardi aveva tradotto dal greco la (cioè “Battaglia dei topi e delle rane”), un poemetto a lungo attribuito per errore a Omero e invece scritto da autore ignoto probabilmente in epoca ellenistica. A partire dal , durante il soggiorno napoletano, il poeta scrive una sua continuazione (“Paralipomeni” significa in greco “cose omesse o tralasciate” e ha il valore di “aggiunta” a un’opera precedente). Batracomiomachia 1833 La parodia delle ideologie Si tratta di un poemetto in ottave , diviso in 8 canti, che rinnova la tradizione eroicomica italiana (portata ai massimi risultati da Giambattista Casti, autore settecentesco degli Animali parlanti ) raccontando in chiave parodica le alterne vicende di una guerra tra i granchi, accorsi in aiuto delle rane, e i topi. Dietro gli animali protagonisti si celano rispettivamente gli austriaci , alleati delle truppe reazionarie papaline, e i patrioti liberali napoletani . Il poeta non risparmia nessuno con le sue critiche, mettendo in burla l’ottusa prepotenza austriaca e il conservatorismo pontificio, ma anche l’impreparazione dei liberali progressisti, abili oratori ma incapaci di agire. In gli simboleggiano gli , le e i . Paralipomeni della Batracomiomachia animali austriaci truppe del papa patrioti napoletani , acquaforte per un’edizione secentesca della Batracomiomachia. Una battaglia tra rane e topi I nuovi credenti In questa acre composta a Napoli intorno al , Leopardi indirizza le proprie dure critiche agli intellettuali napoletani riuniti intorno alla rivista “Il progresso”, che inneggiano a Dio, alla patria e alla felicità dell’uomo: tutti nobili e astratti princìpi, esaltati da pensatori vacui e ottimisti, troppo impegnati – così scrive il poeta – a mangiare maccheroni, ostriche e triglie per comprendere la vera natura dell’esistenza. satira in terzine dantesche 1835