I generi SEZIONE 2 • LE MASCHERE DEL POETA unità 1 Albatri, acrobati e operai IL POETA-PERSONAGGIO ? Quali sono le sue ,  Chi è il poeta moderno idee qual è il suo ? È difficile trovare definizioni fisse  ruolo per una figura che mette a nudo i suoi sentimenti e  si mostra nei suoi lati più intimi. È possibile però  individuare alcuni atteggiamenti e punti in comune. Uno dei primi aspetti da osservare è il rapporto tra  . Nella seconda parte  il poeta e la società che lo circonda dell’Ottocento si impongono due modelli: il , da cui non si sente compreso e per questo porta avanti la propria arte in solitudine; poeta che vive in contrasto con il mondo che lo circonda di una società, o addirittura di una nazione. il di un gruppo,  poeta che si sente portavoce I VOLTI E LE IDENTITÀ Perfetto esempio del primo modello è la figura che nasce  in Francia nel XIX secolo e che prende il nome di poeta  o (termine che rimanda alla Boemia,  “maledetto” bohémien ritenuta allora patria degli zingari, e quindi emblema di  uno stile di vita fuori dagli schemi). Questi artisti si  dichiarano contrari ai valori della società borghese del  tempo, e lo dimostrano, nella vita come nella poesia,  provocando e scandalizzando fino all’eccesso. Il più noto dei poeti “maledetti” è . Charles Baudelaire In invece, dopo l’esperienza del Risorgimento,  Italia la poesia è molto legata ai e  sentimenti del popolo ai . valori della collettività Il poeta è animato da un impegno civile, e tutti si aspettano  che lui dia la propria opinione su ogni questione di interesse  pubblico. È questo ruolo di guida morale della nazione che  verrà riconosciuto a due dei principali poeti italiani tra  XIX e XX secolo: e ;  Gabriele d’Annunzio Giovanni Pascoli però, mentre il primo ambiva al ruolo di , cioè di profeta,  vate il secondo vedeva il poeta come un , dotato  «fanciullino» di una profonda sensibilità e perciò capace di meravigliarsi  e gioire degli aspetti più modesti e genuini dell’esistenza. Non mancano però produzioni poetiche che prendono  le distanze dalla vita collettiva e, se non proprio in aperta  rottura con la società, esprimono comunque un senso di  delusione, stanchezza e sfiducia verso la vita: questi autori  di inizio Novecento vennero chiamati   poeti crepuscolari perché la loro comparsa sembrò segnare il tramonto di  un’epoca. Tra questi, si distinguono la produzione di Sergio  , caratterizzata da una forte autocommiserazione, e  Corazzini quella di , velata invece di autoironia. Guido Gozzano Un forte nesso con la realtà si ristabilisce con la successiva  esperienza della : il poeta condivide  Prima guerra mondiale con gli altri uomini vita e sofferenze, spesso trovandosi  in prima linea a combattere come soldato. La poesia diventa così un veicolo attraverso il quale  raccontare un dolore collettivo. Questo avviene in Italia,  ma non solo: basti osservare la produzione di Giuseppe  ma anche a quella del russo . Ungaretti Vladimir Majakovskij Non bisogna però mai dimenticare che il poeta si pone  davanti al lettore come un , e come tale  “personaggio” può assumere atteggiamenti di volta in volta differenti e  indossare delle . Sarebbe ingenuo pensare che tutto  maschere ciò che un poeta esprime è profondamente sincero e privo  di ogni altra costruzione. È ciò che sottolinea il portoghese  , che definisce il poeta “un fingitore”. Fernando Pessoa Però, anche quando il poeta si traveste e diventa un  personaggio diverso da sé, non diminuisce l’intensità con la  quale l’artista trasmette le sue emozioni a chi lo ascolta.