Ogni anno, viene abbattuta una foresta pari a metà della Gran Bretagna per allevare animali da tavola. Per non parlare del consumo d’acqua in un mondo che sempre più va verso la desertificazione. Se ricordiamo che 690 milioni di persone soffrono la fame e la sete nel mondo (statistiche Onu), ci si può chiedere se non sia assurdo lo spreco di cereali, soia e pesce per nutrire animali da macello. L’organizzazione mondiale per la difesa degli animali da allevamento ripete che non vuole eliminare la carne in tavola, ma chiede solo che si trattino gli animali da allevamento con umanità e rispetto nei riguardi delle loro necessità vitali. Un poco di immaginazione, per favore: la carne viene da un corpo, non dal frigorifero.”

(Dacia Maraini, Noi e gli animali, le scelte sbagliate, “Corriere della Sera”, 13 aprile 2021)

LEGGI E COMPRENDI

1. Quale conseguenza potenzialmente pericolosa per gli esseri umani viene determinata dall’uso massiccio di antibiotici negli allevamenti intensivi?

2. Quali sprechi vengono denunciati dalla scrittrice?

RIFLETTI, SCRIVI, SOSTIENI

3. Dacia Maraini non affronta la questione in modo ideologico, bensì in termini molto pragmatici: ≪«Non voglio parlare di pietà, di strazio a vedere quegli occhi disperati che chiedono aiuto, perché sarei subito accusata di buonismo. Voglio parlare di interessi collettivi, di futuro per le nostre società». Ridurre o riformare gli allevamenti intensivi sarebbe un “buon affare” soprattutto per noi esseri umani (oltre che, naturalmente, per gli animali e per il loro benessere). Attraverso quali provvedimenti di legge o quali iniziative imprenditoriali si potrebbe raggiungere questo obiettivo? Quale contributo possono offrire le nuove generazioni? Dopo esserti documentato ulteriormente, scrivi un testo argomentativo sul tema.