È questo il bisogno dei parenti che sopravvivono: proteggere il corpo del defunto, per poterlo visitare, poter pregare su di esso. È quel che vuole questo padre, che due mesi fa ha perso il figlio, vuole seppellirlo per poterlo visitare e dirgli: “Figlio mio, sono qui con te, siamo ancora insieme”. È un collegamento oltre la morte che supera la morte e la nega. Impedire questo superamento della morte vuol dire farla trionfare, e cioè farci morire. Questo padre, che non riesce a seppellire il figlio morto, patisce per la morte del figlio un’angoscia superiore alla propria morte. Ma che popolo siamo diventati?”
(Ferdinando Camon, Quelle bare insepolte che infangano la civiltà, “La Stampa”, 24 aprile 2021)