Ma, avendo egli dato un colpo di lancia alla pala, il vento la fece girare con tanta violenza che ridusse in pezzi la lancia, portandosi dietro cavallo e cavaliere, il quale rotolò molto malconcio per terra.
Sancho Panza accorse a dargli aiuto con l’asino a tutta carriera, e, quando lo raggiunse, trovò che non si poteva muovere, tale era stato il colpo che aveva dato.
«In nome di Dio!», disse Sancho. «Non l’avevo detto io alla signorìa vostra che stesse bene attento a quel che faceva, che erano mulini a vento, e solo chi ne avesse altri in testa, un pazzo, poteva non accorgersene?»
«Sta’ zitto, amico Sancho», rispose don Chisciotte, «che le cose della guerra, più di ogni altra, sono soggette a continui mutamenti. Tanto più che io penso, ed è certamente così, che il mago Frestone ha trasformato questi giganti in mulini per togliermi la gloria di vincerli, tale è l’inimicizia che nutre per me. Ma, alla resa dei conti, le sue male arti avranno poco valore di fronte alla bontà della mia spada».
«Così voglia Dio, che tutto può», rispose Sancho Panza.
E quando l’ebbe aiutato ad alzarsi, don Chisciotte rimontò su Ronzinante, che era mezzo spallato.
Così, parlando della passata avventura, continuarono ad andare in direzione di Puerto Lápice.
a tutta carriera, a tutta velocità
mago Frestone, nemico immaginario di don Chisciotte
male arti, incantesimi malvagi
mezzo spallato, con la schiena rotta