Otello è un generale moro (termine con cui all’epoca si definivano le persone musulmane di origine araba o africana), al servizio della Repubblica di Venezia, che sposa la veneziana Desdemona. Ma Iago, un suo ufficiale, gli fa credere che la moglie lo tradisca. Otello, impazzito di gelosia, uccide la donna poi, dopo aver scoperto la sua innocenza, si toglie la vita. La forza di questo dramma – in cui sono centrali i temi della gelosia, della fiducia e del tradimento – è nel rapporto tra Otello e Iago, l’uomo ingannato e il suo ingannatore.
Macbeth è un generale che – spinto dall’ambizione della moglie e dalla profezia di tre streghe – uccide il re di Scozia per prenderne il posto. Divenuto re, per conservare il potere, uccide i suoi rivali e le loro famiglie, finché viene assassinato lui stesso.
La violenza omicida caratterizza questo opera che (come altri drammi di Shakespeare) ha una struttura circolare, cioè comincia come finisce: in questo caso con qualcuno che sale al trono con la violenza.
AMLETO
LA TRAMA
Amleto è un principe danese a cui, una notte, appare il fantasma del padre, re di Danimarca.
Il padre gli rivela di essere stato ucciso dal fratello, Claudio, che gli ha sottratto il trono e la moglie.
Amleto promette al padre che lo vendicherà, ma vuole prima essere certo della colpevolezza dello zio. Decide di fingersi pazzo per indagare senza suscitare sospetti e organizza, davanti a tutta la corte, uno spettacolo in cui viene rappresentata una situazione simile a quella dell’omicidio del padre. Il re Claudio appare turbato dallo spettacolo, senza però fornirgli una prova certa della sua colpevolezza.
Sempre più preso dalla sua follia, Amleto inizia a trattare duramente anche la donna che ama, Ofelia, che impazzisce e muore annegata, e per errore uccide il padre di lei.
Quello nell’Amleto è un esempio di “teatro nel teatro”: un dramma in cui alcuni personaggi mettono in scena un altro dramma che è in qualche modo legato al primo. È uno stratagemma analogo a quello del “libro nel libro” in letteratura.