VITTORIO ALFIERI

LA VITA

Vittorio Alfieri nasce ad Asti nel 1749 da famiglia nobile. La sua indole ribelle lo porta in gioventù a viaggiare molto.per l’Italia, l’Europa e la Russia. Nel 1775 decide di dedicarsi alla letteratura, senza per questo smettere di viaggiare.
Nel 1789, quando scoppia la Rivoluzione, è con la sua amante, la contessa Luisa Stolberg d’Albany, a Parigi. All’inizio Alfieri è favorevole alla Rivoluzione, ma in seguito torna su posizioni conservatrici, giudicando il governo dei rivoluzionari una tirannia volgare e plebea.
Alfieri trascorre i suoi ultimi anni a Firenze, dove muore in solitudine nel 1803.

Vittorio Alfieri
Vittorio Alfieri

I GRANDI TEMI

La visione tragica

Il titanismo di Alfieri lo conduce alla scelta di dedicarsi alla tragedia (un genere elitario).
La sua posizione ideologica è quindi antiquata, ma l’attenzione verso gli aspetti esistenziali e psicologici dell’individuo anticipa il Romanticismo.

elitario, che piace a pochi.


Il Romanticismo è un movimento culturale che si afferma nell’Ottocento, che esalta la passione, l’irrazionalità e la fantasia, e che è in antitesi con i princìpi dell’Illuminismo.


Il rifiuto della tirannide e del proprio tempo

Il rifiuto della tirannide e del proprio tempo nasce da un desiderio di libertà e di affermazione di sé che Alfieri non riesce a realizzare a causa di fattori a lui esterni. Ciò lo porta a sprofondare nella malinconia e nella solitudine.

LE OPERE

Le due tragedie più importanti di Alfieri sono il Saul e la Mirra.
Alfieri scrive anche numerose poesie, pubblicate nel 1789 nella raccolta chiamata Rime. La scrittura lirica, intesa come analisi dell’io e dei suoi sentimenti, conferisce alla raccolta la natura di un diario in versi.