Alla sera
di Ugo Foscolo, da Poesie, Sonetti, 1
di Ugo Foscolo, da Poesie, Sonetti, 1
Nei sonetti di Foscolo si ritrovano le tematiche del Romanticismo, in particolare la riflessione intima e tormenta. In questo sonetto la sera (fine del giorno) è simbolo della morte (fine della vita), dopo la quale – per il poeta – non c’è nulla.
Forse perché della fatal quïete
tu sei l’immago a me sì cara vieni
o Sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,
Forse perché sei l’immagine della morte
mi sei così cara,
o Sera! Sia quando ti corteggiano liete
le nuvole estive e i venti sereni,
fatal quïete, la morte
zeffiri, venti
e quando dal nevoso aere inquïete
tenebre e lunghe all’universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.
sia quando dall’aria nevosa porti
tenebre lunghe e inquiete all’universo,
sempre arrivi desiderata [invocata],
e possiedi [tieni] il segreto del mio cuore.
meni, porti
Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
Conduci i miei pensieri su strade
che vanno verso il nulla eterno; e intanto
fugge questo tempo ingiusto, e con lui
reo, ingiusto
delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.
fuggono le mie molte preoccupazioni [cure];
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirito guerriero che mi ruggisce dentro.
METRO: sonetto con schema di rime ABAB ABAB CDC DCD
Le prime due strofe hanno un ritmo disteso e la sera viene descritta come momento di pace.
Le ultime due strofe, che esprimono il tormento del poeta, hanno un ritmo più veloce, dato dalle presenza dei verbi di movimento (Vagar; vanno; fugge; van) e degli enjambement.
Inoltre nell’ultima terzina la ripetizione della lettera “r” (nelle parole strugge, spirto guerrier, rugge) trasmette il tormento spirituale del poeta.