Scritto nel 1806 e pubblicato nel 1807, il poema Dei Sepolcri celebra il valore del culto dei morti. Nella visione materialistica di Foscolo, la tomba è l’unico luogo in cui si mantiene un legame tra i vivi e i morti (vedi Pagine di realtà, p. 103). Ed è un legame importante perché il ricordo dei defunti – soprattutto dei grandi uomini – è un esempio e un’ispirazione per i vivi.
Il contesto
Nel 1804 Napoleone stabilisce che (per motivi igienici) i morti devono essere seppelliti lontano dalle città; e che (per motivi ideologici) le tombe devono essere tutte uguali. Questa legge suscita molte polemiche. Foscolo ne discute con l’amico Ippolito Pindemonte; poi scrive Dei Sepolcri.
L’illusione del sepolcro
di Ugo Foscolo, da Dei sepolcri, prima parte (vv. 1-90)
L’importanza dei sepolcri per l’individuo e la società
Il poema comincia con una domanda retorica (cioè una domanda che ha una risposta scontata) e si sviluppa come se stesse continuando il discorso fra Foscolo e l’amico Pindemonte.
Foscolo vuol dimostrare che le tombe non servono ai morti, ma ai vivi. E che i sepolcri, così come la poesia, conservano la memoria degli eroi dopo la loro morte, e rendono eterno il loro ricordo.
A Ippolito Pindemonte
Parafrasi
L’INIZIO
Versi 1-3
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro? [...]
All’ombra dei cipressi e dentro le tombe [urne]
su cui i vivi piangono, è forse meno duro
il sonno della morte? [...]
Versi 16-18
Vero è ben, Pindemonte! Anche la Speme,
ultima Dea, fugge i sepolcri: e involve
tutte cose l’obblìo nella sua notte […]
È proprio vero, Pindemonte! Anche la Speranza,
ultima Dea, abbandona i sepolcri, e avvolge [involve] ogni cosa
nell’oblio [obblìo] della sua oscurità. [...]
Speme, speranza
IL DIVINO NEGLI AFFETTI UMANI
Versi 23-33
Ma perché pria del tempo a sé il mortale
invidierà l’illusïon che spento
pur lo sofferma al limitar di Dite?
Non vive ei forse anche sotterra, quando
gli sarà muta l’armonia del giorno,
Ma perché l’uomo dovrebbe privarsi
dell’illusione una volta morto [spento]
di poter sostare sulla soglia del regno dei morti?
Egli [ei] non continua forse a vivere anche sottoterra,
quando l’armonia del giorno non gli dirà più nulla,
mortale, l’uomo
limitar di Dite, regno dei morti