GALILEO GALILEI

LA VITA

Galileo Galilei nasce a Pisa nel 1564. Studia a Firenze, dove si dedica alla geometria e alla matematica e pubblica i primi studi scientifici.
Nel 1589 riceve l’incarico di professore di matematica presso l’università di Pisa. Nel 1592 si trasferisce all’università di Padova, che fa parte della Repubblica di Venezia. Qui Galileo trova un ambiente più stimolante, in cui la ricerca scientifica è collegata alle esigenze pratiche, commerciali e militari, della Repubblica.

Galileo Galilei
Galileo Galilei

Nel 1609 Galileo viene a conoscenza dell’esistenza di uno strumento ottico che permette di vedere le cose lontane come se fossero vicine. Lo perfeziona e crea il cannocchiale. Grazie al nuovo strumento Galileo esplora il cielo e fa straordinarie scoperte scientifiche, che pubblica nel trattato Sidereus nuncius (Messaggero celeste).
Il Messaggero celeste suscita subito grandissimo scandalo, perché mette in discussione il sistema aristotelico-tolemaico (su cui è basata la visione della Chiesa) e fornisce prove della validità del sistema copernicano.
Nel 1616 Galileo viene chiamato a difendersi davanti al tribunale dell’Inquisizione, che lo condanna e gli proibisce di diffondere la dottrina copernicana.

Inquisizione, tribunale della Chiesa che giudica chi sostiene idee contrarie alle verità di fede.

Nel 1632, però, Galileo pubblica il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano, in cui mette a confronto le due visioni dell’universo. Di nuovo convocato davanti all’Inquisizione, minacciato di tortura, Galileo pronuncia l’abiura, cioè rinnega ufficialmente le sue convinzioni.
Evita così la condanna a morte, ma passerà il resto della vita agli arresti domiciliari nella sua casa di Arcetri, dove morirà nel 1642.


L’abiura di Galileo: «Con cuore sincero e in buona fede abiuro, maledico e detesto la falsa opinione che il Sole sia al centro del mondo e non si muova; e che la Terra non sia al centro del mondo e si muova. E giuro che in futuro non dirò mai più né asserirò, a voce o per iscritto, cose tali».