Tutto è pace e silenzio, e tutto posa
il mondo, e più di lor non si ragiona.
Nella mia prima età, quando s’aspetta
bramosamente il dì festivo, or poscia
ch’egli era spento
, io doloroso, in veglia,
premea le piume; ed alla tarda notte
un canto che s’udia per li sentieri
lontanando morire a poco a poco,
già similmente mi stringeva il core.

si ragiona, si parla
poscia..., dopo che era finito
premea le piume, stavo steso a letto
lontanando morir, allontanandosi e facendosi più indistinto


DENTRO IL TESTO

METRO: endecasillabi sciolti

Come negli altri Piccoli idilli, Leopardi sperimenta qui un linguaggio poetico nuovo, basato sulla musicalità del verso e sulla “poetica del vago e dell’indefinito”, cioè sull’uso di immagini che suggeriscono una lontananza indefinita nel tempo e nello spazio, e che evocano sensazioni non descritte in maniera definita.


VERIFICA

Rispondi alle domande

1. Chi dice “A te la speme nego, anche la speme” al poeta?
..... La donna amata.
..... La natura.

2. Quale dei seguenti temi non è presente ne La sera del dì di festa?
..... L’esclusione del poeta dai piaceri della giovinezza.
..... Lo scorrere del tempo, che porta tutto via con sé.
..... La convinzione di essere perseguitato dalla natura.
..... Il rancore nei confronti della donna.