Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
quand’è, com’or, la vita?
Quando con tanto amore
l’uomo a’ suoi studi intende?
o torna all’opre? o cosa nova imprende?
quando de’ mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d’affanno;
gioia vana, ch’è frutto
del passato timore, onde si scosse
e paventò la morte
chi la vita abborria;
onde in lungo tormento,
fredde, tacite, smorte,
sudàr le genti e palpitàr, vedendo
mossi alle nostre offese
folgori, nembi e vento.

a’ suoi studi intende, si occupa del suo lavoro
imprende, inizia
onde, per cui
paventò, ebbe paura
abborria, odiava
sudàr e palpitàr, sudarono e palpitarono
alle nostre offese, per farci danno

O natura cortese,
son questi i doni tuoi,
questi i diletti sono
che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
è diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
spontaneo sorge e di piacer, quel tanto
che per mostro e miracolo talvolta
nasce d’affanno, è gran guadagno. Umana
prole cara agli eterni! assai felice
se respirar ti lice
d’alcun dolor
: beata
se te d’ogni dolor morte risana.

mostro, caso strano
eterni, dei
se respirar..., se ti è concesso un momento di sollievo dal dolore

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Rispondi alle domande

1. La prima strofa della poesia è:
..... descrittiva.
..... riflessiva.

2. La terza strofa comincia con “Oh natura cortese”. Questo verso suona ironico perché:
.........................................................................................................................................................................................................

3. Quale tra le seguenti frasi riassume il significato dell’intera poesia?
..... “Passata è la tempesta.”
..... “Piacer figlio d’affanno.”