Educazione civica – Pagine di realtà

La tortura nel XXI secolo

AGENDA 2030
OBIETTIVO 16
PACE, GIUSTIZIA E ISTITUZIONI SOLIDE

vedi Cesare Beccaria, p. 31

La pratica della tortura oggi è tutt’altro che scomparsa, non solo nei regimi dittatoriali, ma a volte persino nei paesi democratici. Anzi, nel mondo occidentale (Stati Uniti ed Europa) in anni recenti si è persino teorizzata la possibilità di un ricorso eccezionale alla tortura, per esempio in nome della superiore esigenza di proteggere gli Stati dalle aggressioni terroristiche. Mauro Palma (n. 1948), presidente del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, denuncia, nel testo di una conferenza tenuta all’Università di Barcellona nel 2019, i rischi di reintrodurre la tortura, se non di diritto quanto meno di fatto.

Il presidente del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale Mauro Palma.
Il presidente del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale Mauro Palma.

“Maltrattamenti e tortura [...] sono tornati a essere in anni recenti ipotesi sempre più visibili, a volte anche esibite, come è stato nel caso del gran numero di immagini che entravano nelle case dai media descrivendo quanto era avvenuto ad Abu Ghraib, e come lo è oggi anche nei racconti di coloro che giungono in Europa dopo le detenzioni in Libia. Difficile dire se il complessivo numero di episodi di maltrattamenti gravi o torture sia effettivamente aumentato o se, invece, sia accresciuto il loro emergere, la loro visibilità. Difficile anche capire se la visibilità possa retroagire nell’assuefazione: nel considerare il ricorso alla tortura come un’opzione attorno a cui discutere. L’assoluto bando vacilla in un contesto di apparente normalità.

Abu Ghraib: cittadina irachena situata a ovest di Baghdad dove nel corso degli anni Settanta del Novecento il regime iracheno costruì una prigione che, all’inizio della guerra in Iraq, fu trasformata dal comando statunitense in centro di detenzione dei prigionieri iracheni. Divenne nota all’opinione pubblica alla fine dell’aprile 2004, quando i principali media degli Stati Uniti e internazionali iniziarono a diffondere alcune fotografie scattate nell’autunno dell’anno precedente da soldati statunitensi che li ritraggono nell’atto di infliggere torture e umiliazioni ai prigionieri di guerra iracheni lì detenuti.