Pagine di realtà enorme sforzo. Tutto questo, stanca , spiega Petriglieri, «Le pause che costituiscono il ritmo di una normale conversazione faccia a faccia, in una videoconferenza provocano ansia per il malfunzionamento della tecnologia: mettono le persone a disagio. Siamo confinati nel nostro spazio, in un contesto pandemico che può provocare crisi di ansia, e il nostro unico luogo per interagire è la finestra di un computer o lo schermo di uno smartphone . «Le videoconferenze richiedono un enorme sforzo , continua l esperto, «[ ] la videoconferenza è una esperienza di continua dissonanza: mentre l occhio registra la vicinanza, il corpo percepisce l opposto, la lontananza. Questo attiva un senso di perdita. E la perdita è sempre faticosa. simile all esperienza del lutto. Dobbiamo elaborare, consciamente o meno, la perdita degli altri, e ritrovarli ricostruendo un legame su un monitor [ ] . C è un altra questione importante: l effetto del palcoscenico. «Partecipando a un incontro a distanza si deve fare i conti con il fatto che spesso decine di persone ti stanno guardando. Ti fissano proprio come se fossi in un palcoscenico. Per molti di noi questo costituisce un enorme fattore di stress. La cosa peggiore in tutto questo è proprio che tu stesso sei parte di questo pubblico che ti sta guardando. E si traduce nella strana sensazione dell impulso continuato a controllare il proprio comportamento. un meccanismo molto depersonalizzante , spiega ancora Petriglieri. 100