Il secondo Ottocento MYRICAE Myricae è una raccolta di poesie, pubblicata per la prima volta nel 1891 con solo 22 componimenti. Poi nelle successive edizioni arriva a contenere fino a 156 liriche. La composizione di Myricae dura quasi tutta la vita di Pascoli, e questo testimonia l importanza che quest opera riveste nel suo percorso letterario. I TEMI Il titolo della raccolta deriva da un verso di Virgilio: «Non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici ; il nome è scelto da Pascoli per indicare gli argomenti umili e quotidiani che sono trattati nell opera. tamerici, in latino myricae, sono arbusti diffusi lungo le coste del mare. La maggior parte delle poesie presenta scene di campagna e rappresentazioni non idealizzate di una natura vista come fonte di consolazione, ma anche di inquietudine. Spesso sono presenti bambini, il più delle volte infelici, nel cui destino si riflettono le sofferenze del poeta e le sue paure di fronte al male presente nel mondo, la cui fonte è l uomo. Altro tema ricorrente è quello della morte, vista con STUDIO ATTIVO In Pascoli sono prevalenti le descrizioni: sgomento, ma allo stesso tempo occasione di comunicazione del mondo cittadino. con i defunti della propria famiglia. del mondo agricolo. La realtà rappresentata è solo apparentemente familiare, ma è assai misteriosa e osservata con stupore infantile. LO STILE Alla semplicità dei temi corrisponde uno stile, che mostra: vocaboli della tradizione letteraria (danteschi e aulici), che vengono dalla formazione classica del poeta; vocaboli aulici, colti e ricercati. termini pre-grammaticali (cioè estranei alla grammatica) come le onomatopee; vocaboli tecnici, appartenenti a linguaggi settoriali (botanica, zoologia, ecc...); sintassi spezzata, cioè frasi ridotte all essenziale; onomatopee, parole che rappresentano suoni, come il din don delle campane o il fru fru delle foglie. strutture metriche tradizionali ma rivisitate con effetti musicali e ritmici delle frasi e delle pause. 29